Cultura

La vita del pittore
Ligabue in un film:
riprese nel casalasco

Nella foto Salvatore Nocita, regista del film Rai del 1977, nella golena tra Casalmaggiore e Guastalla

 

Un docu-film su Antonio Ligabue, celebre pittore emiliano, è stato girato e sta per essere rifinito (almeno per quanto concerne le riprese) nella golena tra Casalmaggiore e Guastalla.

“Sì, domenica si chiude” spiega Ezio Aldoni, regista con studio e casa a Brescello “. Porteremo le telecamere in piazza a Gualtieri, dalle 10 alle 16, per girare l’ultima scena del film, quella in cui i bimbi del paese prendono in giro Toni Ligabue. Finalmente siamo giunti al traguardo. Poi ci vorrà un mese per il montaggio. In primavera faremo la presentazione qui e a Roma, poi il film farà il giro del mondo”.

L’altro giorno, a Roma, avete registrato il contributo di Flavio Bucci, l’attore che nel 1977 aveva interpretato Ligabue nello sceneggiato Rai diretto da Salvatore Nocita. “Bucci, come sempre,  è stato disponibile e meraviglioso. Abbiamo registrato nello studio del fratello Riccardo, nel quartiere Prati. Non stava tanto bene ma con un certo gioco di luci gli abbiamo tolto il gonfiore causato da un ascesso. Manda a salutare la gente di Guastalla, di Gualtieri, del territorio insomma”.

Con il Ligabue di Nocita, Bucci è diventato famoso e ha vinto i festival internazionali di  Montreal e Nizza. “Lo riconosce. Mi ha detto che la Bassa gli ha portato davvero  fortuna, che è stata il suo trampolino di lancio, la sua grande svolta professionale. Lui aveva partecipato qualche anno prima al film di Elio Petri “La classe operaia va in paradiso”, accanto a Gian Maria Volontè e Mariangela Melato. Voglio dire, era già in un certo giro”.

Quale  contributo ha dato al docu-film? “Ha ricordato quei giorni di registrazione con Nocita, la sceneggiatura di Cesare Zavattini e Arnaldo Bagnasco, la partecipazione di Pamela Villoresi e tante altre belle cose”.

Pamela Villoresi c’è pure in questo Ligabue da lei diretto.. “Sì. E ci sono anche Beppe Carletti dei Nomadi, Vittorio Sgarbi, Alessandro Haber,  l’editore Augusto Agosta Tota di Guastalla e tanti altri. Abbiamo mobilitato molte comparse, è da oltre un anno che lavoriamo”.

Avete iniziato in Svizzera, dove Antonio Ligabue è nato il 18 dicembre 1899. “Sì, abbiamo iniziato le riprese in Svizzera, a San Gallo. Ligabue è nato all’ospedale delle donne di Zurigo. Poi siamo andati in molti dei luoghi da lui frequentati prima di approdare in Italia”.

Ligabue è stato espulso dalla Svizzera nel 1919 e nel 1927 già vagava nei boschi e nelle golene del Po. “Era terrorizzato dalla gente, come diceva il grande scultore Marino Mazzacurati. Ed in queste golene l’altro giorno è tornato, dopo tanti anni, il regista Nocita”.

 

Anche Salvatore Nocita è nel cast? “C’è anche lui, certo. Nocita racconta come, ai provini, fu colpito da Bucci. Non mi ha voluto dire i nomi degli attori che aveva eliminato. Ha indubbiamente avuto un gran fiuto, Ligabue è diventato popolare in Italia e all’estero. Pensi che lo sceneggiato Rai è stato acquistato da 94 paesi”.

Il Bucci di oggi si chiama Armando Piazza, è un attore di Gualtieri…. “Ed è molto bravo, convincente. Sarà una sorpresa”.

Ci  può anticipare quel che succederà domenica in piazza a Gualtieri? “Ci sarà una decina di bambini che prenderà in giro Ligabue, proprio come accadeva negli ultimi anni della sua vita. Toni è morto il 27 maggio del 1965 al ricovero Carri di Gualtieri. E ci saranno auto d’epoca, comparse vestite con abiti anni Cinquanta, tante altre cose. E’ tutto pronto, credo che uscirà una buona cosa”.

ep

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