Cronaca

Tre azioni in una,
con Icaro nascere
è… più facile

D’ora in avanti entrambi i genitori potranno godersi il nuovo arrivato nei primi giorni dopo il parto. Niente più corse all’anagrafe comunale, all’Asl o alla Agenzia delle Entrate. Niente più burocrazia. O meglio, le formalità rimarranno, ma saranno snellite di molto.

E’ questo il progetto Icaro, presentato da Regione Lombardia e mercoledì al centro di una conferenza stampa che ha coinvolto parecchi comuni della zona casalasca. La zona viadanese, che pure si serve dell’ospedale Oglio Po (che ha già aderito al progetto), è invece al momento esclusa, almeno sin che l’azienda ospedaliera di competenza, quella di Mantova, non aderirà. Se ne riparla, al più presto, nel 2014, e forse anche oltre.

Il progetto, come ha spiegato il sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, padrone di casa nella sala consiliare del comune, è attuato anche grazie alla direzione generale delle Politiche dei Tempi sul nostro territorio. “Se riusciamo a farlo funzionare” ha spiegato Silla “allora per la prima volta avremo a che fare con una reale semplificazione della burocrazia”.

Silla non era l’unico amministratore presente. Con lui Marco Vezzoni sindaco di Rivarolo, Giovanni Vacchelli sindaco di Motta Baluffi, Dino Maglia sindaco di San Martino del Lago, Erika Maglia vicesindaco di San Giovanni in Croce, Gianmario Magni sindaco di Scandolara Ravara (e delegato per Gussola), Luigia Marchini assessore alle Politiche Sociali per Martignana di Po e Fabrizio Bonfatti Sabbioni vicesindaco di Spineda.

Bruna Masseroni, direttore dell’Asl di Casalmaggiore, ha spiegato in breve i passaggi di questa rivoluzione digitale. “L’idea è di unificare in un unico momento tre attività sin qui distinte, ossia l’iscrizione in anagrafe comunale, la consegna del codice fiscale gestito dall’Agenzia delle Entrate e l’iscrizione all’anagrafe sanitaria regionale con scelta del pediatra di riferimento. Da un lato semplificazione, dall’altro dematerializzazione: tutte queste azioni si potranno espletare, telematicamente, nel giro di dieci minuti direttamente dal luogo di nascita del bambino, senza bisogno di carte e di visite negli uffici più disparati”. Un progetto che, secondo Masseroni, rientra nell’iniziativa Asl Amica dei bambini, che ha già spiegato ai genitori come garantire sicurezza ai figli in auto e che ha formato centinaia di docenti delle scuole primarie in materia di primo soccorso.

“Ricordo la trafila alla quale sono stato obbligato” ha poi ricordato Ugo Boni, responsabile dei sistemi informativi dell’Unione Ospedaliera “per un semplice cambio di residenza: 7-8 enti ai quali rivolgersi per gestire rapporti, dal comune, all’Asl, alla Telecom, alla banca, all’Enel, etc… Tutto ciò accade perché questi sistemi non sono integrati tra loro, cioè non si parlano e dunque tocca al cittadino fare la spola. Almeno per la nascita dei più piccoli, Icaro consentirà di evitare questa trafila”.

Se per l’azienda ospedaliera l’adesione è gratuita, per il comune è facoltativa, dietro il pagamento di una quota. Rosario Canino, direttore sanitario dell’ospedale Oglio Po, ha spiegato che il nosocomio di Vicomoscano ha accettato immediatamente. “Anche perché” ha detto “abbiamo riorganizzato l’ospedale per intensità di cura, ricavando nuovi spazi nel nuovo reparto di Ostetricia. Il nostro ospedale sta diventando più simile ad una casa o ad un albergo e ora anche il papà, solitamente delegato alla trafila burocratica, potrà godersi il nuovo nato. L’unico problema che andrà risolto è quello su Viadana: abbiamo il 50% di nati nel comune mantovano ed è il caso che tutti gli enti possano aderire al progetto, anche a Mantova. Così facendo si contribuisce all’umanizzazione del parto”.

Matteo Pacetti di Lombardia informatica ha poi spiegato come funzionerà Icaro, che prevede una piattaforma Icaro-O (in ospedale) e Icaro-C o Icaro-CS (in comune o al centro servizi) in costante comunicazione. Lo scarto tra i sistemi operativi Icaro-C o Icaro-CS e quelli in uso negli uffici comunali andrà limato tramite l’utilizzo di programmi condivisi. “Attualmente hanno aderito quasi tutti gli ospedali di Milano e Brescia, a breve partiranno Cremona, Pavia, Monza e Crema. La copertura del servizio sarà del 94% sul totale delle nascite. Il comune può scegliere se acquistare il software oppure se acquistare un servizio annuale che gestisce il software stesso per conto del comune, una sorta di noleggio. Maggiore sarà l’integrazione tra sistemi, minore sarà l’impegno degli impiegati sul cartaceo, anche se l’ufficiale di Stato Civile, per legge, sugli atti di nascita ad esempio avrà l’ultima parola”.

Valerio Demaldè, responsabile delle Politiche Giovanile e Ufficio Tempi del comune di Cremona, che ha già provato i vantaggi del sistema, ha spiegato che esistono finanziamenti che possono coprire l’acquisto, anche se per i piccoli comuni è meglio ragionare di anno in anno con spese scaglionate.

Giovanni Gardani

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