Politica

Dal consiglio sul
bilancio (che passa)
novità sulla tangenziale

I botti di fine anno sono arrivati, appunto, al termine dell’ultima seduta del consiglio comunale nel 2013, incentrati tutti sul sentito tema della tangenziale. Prima maggioranza e minoranza hanno battagliato, ma senza “scannarsi” troppo, su un bilancio previsionale 2014 definito “prudente” dal sindaco Claudio Silla e dalla sua giunta e “senza fantasia” da chi lo ha osteggiato.

Meglio andare per punti, stavolta più che mai, anche tenendo conto del fatto che la discussione del bilancio ha abbracciato (anzi accorpato, letteralmente) ben sei punti all’ordine del giorno, quasi la metà di quelli discussi in consiglio. L’unica premessa, spiegata da Silla e condivisa dalle minoranze, riguarda il fatto che, dopo tre anni, il bilancio preventivo 2014 viene presentato entro la fine del 2013. “E’ un modo per non ragionare più in dodicesimi, ma avendo anzi sott’occhio e definiti gli investimenti possibili” ha spiegato Silla “e soprattutto per aiutare chi amministrerà dopo giugno 2014. Di fatto questo, considerando la tornata elettorale probabilmente a doppio turno, sarà un anno dove il consiglio non si potrà tenere per quasi tre mesi”.

TARIFFE E SERVIZI – Secondo Silla sono un fiore all’occhiello dell’amministrazione. “Siamo riusciti a mantenere inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale, come il nido comunale, la Casalmare, il servizio trasporto scolastico, le mense, il servizio assistenza domiciliare, e non abbiamo ritoccato l’Irpef che varie sempre, a scaglioni di reddito, da 0.2% e poi, a crescere per ognuna delle cinque fasce, a 0.8%, con esenzione fino a 10.500 euro. Anche l’Imu rimarrà invariata. Abbiamo fatto un grande sforzo, dovendo operare con un governo centrale che manda l’Imu in soffitta dopo soli due anni e ora probabilmente passerà alla Iuc, che rischia di essere una mazzata”.

Secondo Filippo Bongiovanni della Lega Nord non ci sono grande differenze rispetto al 2013, “ma nulla di cui esaltarsi: anziché alzare tariffe come è stato fatto negli anni precedenti, sarebbe stato meglio trovare formule di risparmio maggiore sui vari servizi. Un piccolo sforzo c’è stato, si è scesi dal 52% al 51%, ma si poteva fare di più. In particolare continua a incidere molto, il 39.34%, la spesa sul personale, così come costano troppo gli incarichi esterni: abbiamo infatti tecnici comunali preparati. Comunque sia a marzo-aprile giudicheremo, in fase di approvazione del consuntivo, il vostro operato sui cinque anni. Anche sul teatro avete fatto poco: e non venite a parlare di risparmio sul cartellone, perché molto viene speso per il direttore che è pagato come dipendente comunale, unico caso al mondo”.

Silla ha spiegato che il rialzo dell’Irpef, deciso a luglio, è comunque calibrato sui diversi redditi dei cittadini (“è giusto che paghi di più chi guadagna di più”) e ha comunque rivendicato il fatto che, in cinque anni, solo due volte le tariffe sono state rialzate.

BILANCIO – Tagli sui trasferimenti, spending review, crollo degli oneri di urbanizzazione. Parole chiave ripetute ogni anno, che Claudio Silla ha utilizzato ancora una volta. “Per fortuna gli oneri di urbanizzazione sono ora risaliti a 240mila euro, il dato più alto degli ultimi tre anni, ma questo non basta. Siamo riusciti a investire mantenendo il debito inferiore ai 10 milioni di euro, ossia identico alla base di partenza”. Secondo Bongiovanni, troppo poco è stato però fatto. “Vi siete limitati a fotocopiare il bilancio 2013, stop. Avete riconfermato cifre e obiettivi, limitandovi all’ordinaria amministrazione, senza grandi contenuti. Su alcuni suggerimenti ci avete ascoltati: ad esempio avete liberato oneri di urbanizzazione sugli investimenti e non per coprire la spesa corrente. Ma rimane un bilancio ai minimi termini: in Provincia, per esempio, pur andando incontro a un commissariamento, abbiamo messo a bilancio investimenti per 47milioni di euro. Qui vedo troppa prudenza, che alla lunga può diventare un vizio, che porta a ripiegarsi su se stessi”.

Pensiero condiviso da Matteo Rossi del Listone. “Prendiamo atto che si tratta di un bilancio che mira solo a gestire l’aspetto normativo. E’ vero che i trasferimenti dallo Stato sono stati tagliati, ma li avete coperti comunque alzando la tassazione nei mesi scorsi. L’Irpef, ad esempio, dal 2009 al 2013 è passata dallo 0.2% allo 0.8% con 650mila euro sborsati dai cittadini. Siete al solito un po’ ottimisti sugli oneri di urbanizzazione: ora sono 250mila euro, ma non so se si arriverà, come voi sperate, ai 335mila euro stimati a bilancio. Se così non fosse, il piano delle opere pubbliche resterebbe bloccato”.

Più duro Orlando Ferroni di Casalmaggiore per la Libertà. “Questo è un bilancio che tira a campare in un comune che ristagna. E ristagno significa morte. La crisi, casomai, deve portare a osare e pensare in grande. Non vediamo fondi, ma nemmeno idee e progetti: le vostre priorità ovviamente non sono le nostre. Puntate su teatro, bijou, ciclabili che sembrano rettilari, speed check e lo zatterone d’attracco realizzato in modo sbagliato. E volete fare una piscina di soli 25 metri, anziché investire e pensare che una spesa maggiore e una struttura migliore oggi può dare più risorse domani. Però vi vantate di Casa Zani: vi vantate cioè di avere preso un debito”.

“E’ stato un anno in cui abbiamo imparato a stare coi piedi per terra” ha risposto Silla “ma il nostro rimane un comune da 15mila abitanti con servizi da grande città. Non è vero che non abbiamo fatto nulla: abbiamo intercettato 2 milioni e 500mila euro che hanno messo in circuito investimenti che arrivano a 6 milioni di euro totali, senza spostare l’indebitamento”.

Anche l’assessore ai Servizi Sociali Pierluigi Pasotto ha difeso il bilancio 2014: “Noi per lo meno abbiamo un’idea. Giusta per noi, sbagliata per voi, ma la vogliamo portare avanti. Siamo vincolati ad uno Stato che ha aumentato la tassazione (sotto Berlusconi, ha sottolineato Pasotto punzecchiando Ferroni, ndr) e che cambia idea ogni settimana sull’Imu. Il pesce puzza sempre dalla testa e noi non possiamo fare un matrimonio coi fichi secchi. Non facciamo voli pindarici: prendiamo il bilancio e scegliamo le priorità. Ribadisco, infine, che la Cultura non è un settore dove buttare soldi: anzi, se lo Stato ci aiutasse, la Cultura potrebbe essere uno dei pochi beni che abbiamo e dal quale creare indotto”. Tra gli interventi evidenziati da Pasotto la sistemazione di Palazzo Martinelli e del Palazzo Municipale, oltre al progetto “La Rete” e allo sviluppo del Centro Servizi al Cittadino. “Non abbiamo giocato in difesa, ma fatto scelte e priorità”. Rispondendo a Ferroni che chiedeva di non vendere sala Lido, Pasotto ha ricordato che solo per riqualificare l’edificio servirebbero 120mila euro. “Non è proprio periodo, e lo dico da affezionato a quella sala”.

“Abbiamo deciso di non raccontare panzane” ha spiegato Silla, al quale Rossi del Listone ha risposto con ironia. “Avete sparato alto in campagna elettorale, poi piano piano avete dovuto abbassare la mira”. Il prossimo episodio di questa querelle sarà però a primavera, quando Silla ha ripromesso di leggere passo passo il famoso “libricino” distribuito in campagna elettorale nel 2009 dal suo gruppo “Casalmaggiore e le sue frazioni”.

PIANO OPERE PUBBLICHE – “Un piano di fine corsa” lo ha definito l’assessore competente Tiziano Ronda. “Non potevamo lavorare sul grande respiro, perché questo toccherà a chi sarà sindaco a giugno. Abbiamo scelto cose urgenti da fare, tenendo conto che abbiamo le mani legate dal Patto di Stabilità. Riqualificazione del patrimonio, messa in sicurezza delle scuole, attenzione alle ciclabili, manutenzione delle strade, abbattimento delle barriere architettoniche e sistemazione del cimitero di Casalbellotto”. Matteo Rossi ha criticato la giunta, spiegando che, con questo piano di opere pubbliche, già si pensa al commiato. “Ma se intendete ricandidarvi, perché non presentare un piano che possa dare un’indicazione per i prossimi cinque anni di mandato?”. Ferroni ha ribadito che bisogna osare. “Puntiamo ai fondi europei. E’ vero che si finanziano progetti solo sopra ai 5 milioni di euro, ma se abbiamo paura, allora non facciamo più nulla. E’ come avere dinnanzi una bella donna e non provarci perché ci sembra troppo bella”. Silla ha spiegato che le idee di Ferroni sono utopie. “Mi parla di una piscina olimpionica, ma gli stessi gestori di una piscina coperta a Montichiari, che fa 1200 ingressi giornalieri, ci hanno detto che siamo matti se pensiamo di portare avanti un progetto del genere. Così come non ha senso l’idea delle piazzole ecologiche sotterranee (altro idea di Ferroni, adottata in Svizzera, ad esempio, ndr) specie in un comune che tanti passi avanti ha già fatto con la differenziata”.

RIFIUTI – Fuori dal bilancio, ma comunque all’ordine del giorno nel consiglio comunale di lunedì, anche punti relativi al servizio rifiuti. Il bailamme di sigle non ha fatto altro che creare confusione e la stessa commissione – denominata Tares fin quando dal governo centrale non è arrivato l’ennesimo acronimo – ha dovuto riunirsi un numero considerevole di volte per poter restare al passo coi dettami nazionali. Un lavoro riconosciuto positivamente dall’intero consiglio comunale, che ha approvato all’unanimità sia il piano finanziario 2014 della tariffa rifiuti e servizi che il nuovo regolamento comunale di nettezza urbana.

L’occasione è stata utile per fare il punto della situazione in tema di raccolta rifiuti, che vede Casalmaggiore tra i comuni capofila nel porta a porta e che, dal 1° gennaio, vedrà l’utilizzo in forma esclusiva del nuovo contenitore ‘chippato’ per il conferimento del secco. Una novità introdotta in forma sperimentale da Casalasca Servizi e che nelle prime settimane ha già offerto dati significativi: l’indifferenziata finita in discarica è infatti diminuita del 10%, a fronte di una migliore distinzione dei rifiuti praticata dagli utenti. L’attenzione si è alzata su due fronti: chi differenzia è più selettivo, che raccoglie (Casalasca Servizi) grazie ai chip installati nei bidoni ha la possibilità di controllare il conferimento dei rifiuti delle singole utenze e di conseguenza scovare eventuali irregolarità.

La modifica del regolamento comunale di nettezza urbana, oltre al contenitore del secco, prevede novità anche in tema di piazzola ecologica, con la rimozione degli ultimi cassonetti.

TANGENZIALE – Infine, il punto più importante, dove sono emerse alcune novità. Il primo a tirare in ballo il problema della tangenziale è stato Matteo Rossi del Listone. “Perché non inserire 10mila euro, ad esempio di oneri per la progettazione, legati alla tangenziale di Casalmaggiore? Una cifra simbolica, ma allo stesso modo l’unico sistema per avere qualche chance nel caso in cui si sblocchino fondi”. Pasotto e Silla hanno spiegato che la scelta di non indicare nulla riguardo alla tangenziale si spiega con la volontà di non illudere i cittadini, trattandosi di un’opera “quasi impossibile da realizzare”. “E se dovesse uscire un contributo con Expo?” ha risposto Rossi “. Mai dire mai, ma senza una pianificazione saremmo tagliati fuori a propri. La chance di fare la tangenziale deve essere inserita a bilancio. Anche gli 860mila euro di contributo per il palazzetto dello sport quasi certamente non arriveranno: ma è una speranza che giustamente avete messo a bilancio per percorrerla fino in fondo. In un caso illudiamo, in un altro no? A me sembrano due utopie trattate però diversamente”.

Poi la novità. Filippo Bongiovanni ha annunciato che la Provincia di Cremona ha stanziato un milione di euro per la tangenziale di Casalmaggiore. “Magari resteranno lì fermi tutto l’anno, ma intanto, se dovesse sbloccarsi qualcosa, sarebbero pronti da investire”. Una notizia mitigata da Silla. “Tutto dipende da AutoCisa e noi cerchiamo di spingere ad anticipare i tempi. Purtroppo non possiamo intervenire, come in un primo momento era stato detto in un incontro pubblico, sui fondi della Cremona-Mantova, che non sono stati previsti, per i prossimi tre anni, da Regione Lombardia. Non solo: dal 2013 al 2020 l’Europa non finanzierà più infrastrutture”. Anche Pasotto ha parlato di “tangenziale lontanissima, anche perché legata alla TiBre, della quale si parla da 40 anni, senza passi avanti”.

Infine l’idea di Ferroni, abbastanza sui generis. “Un progetto c’è e nessuno lo ha preso in considerazione. Potremmo vendere la sabbia della golena, costruire un campo di regata sul fiume Po e con i soldi guadagnati investire sulla tangenziale. Ma non sappiamo utilizzare le nostre risorse”. Bongiovanni ha spiegato che “quantomeno servirebbe un piano cave”. Ferroni ha risposto che “sarebbe comunque un primo passo per prendere in considerazione seriamente la proposta”.

Il bilancio, dopo la discussione, è passato coi voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari delle tre minoranze.

Giovanni Gardani

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