Cronaca

Tares a Martignana,
dal caos bollettini
alla ribellione fiscale

MARTIGNANA PO – Dal caos alla ribellione fiscale il passo è breve. La sommatoria tra errori di calcolo e aliquote applicate al massimo livello ha fatto infuriare tanti martignanesi. Entro il 28 febbraio come noto va versata la terza rata della Tares, il conguaglio, ma, tra il timore di corrispondere una somma superiore al dovuto con l’incognita del risarcimento e la rabbia per la cifra a volte molto elevata non sono pochi i residenti che non pagheranno entro il termine di legge.

In questi giorni non è raro che si crei la coda in Municipio, con gente che attende il proprio turno sulla scala di ingresso. Parecchi si lamentano anche di non ricevere in ufficio comunale la stampa del modello F24 necessario per il pagamento. E’ compilabile online, certo, ma non tutti sono pratici di internet, e il fastidio di doversi rivolgere ai sindacati quando non ai commercialisti rincara la dose di impazienza. L’idea poi di doversi prendere un permesso per recarsi in comune non è propriamente ben accetto.

Già abbiamo riferito dei bollettini che per un calcolo errato sulla parte variabile della tassa riportano somme superiori al dovuto per i residenti, ma anche la situazione di imprenditori ed esercenti non è migliore. Abbiamo sentito alcuni di loro. Un commerciante ad esempio riferisce di dover pagare come terza rata una cifra non lontana dai 1000 euro, per un’area limitata a circa 200 metri quadrati. “Non vorrei che mi avessero calcolato anche l’area esterna” riferisce, aggiungendo di aver già contattato uno studio legale per effettuare la verifica e che in ogni caso non rispetterà il termine del 28 febbraio.

“Anch’io non pagherò, né prima né dopo il termine – afferma un arrabbiatissimo esercente – e l’ho già fatto sapere in Comune. Tra l’altro non deposito nemmeno un grammo di rifiuti in paese”. In questo caso la cifra si aggira attorno ai 500 euro, per un’area di circa 50 metri quadrati.

Per comprendere lo stato d’animo dei martignanesi, va detto che sono reduci dal pagamento dell’Imu con la massima aliquota (il 6 per mille), quindi anche della mini Imu, e che la scelta della Tares su base Tarsu da parte dell’Amministrazione comunale ha di fatto aumentato l’esborso dovuto. Inoltre mancati controlli sembra abbiano consentito l’evasione parziale da parte di alcuni cittadini e commercianti. Un mix insomma che sta facendo infuriare i cittadini.

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