Politica

Gdp Viadana, Roma
rigetta la proposta
Il M5S interroga

Nella foto il sindaco Penazzi e il giudice di pace di Viadana Breviglieri

VIADANA – Torna d’attualità a Viadana il problema della soppressione degli Uffici periferici dei Giudici di Pace, nell’ottica della spending review, accusata però troppo spesso di non tenere conto anche delle esigenze di centri medio-piccoli. La questione è di nuovo alla ribalta non solo perché si avvicina la scadenza del 29 aprile fissata dal Ministero, ma anche per merito del Movimento 5 Stelle che si rivolge al sindaco Giorgio Penazzi e all’amministrazione viadanese con un comunicato stampa.

“Con il Decreto legislativo 07.09.2012 n° 155 ( G.U. 12.09.2012) ad Aprile 2014” ricordano i 5 Stelle di Viadana “altri uffici di Giudice di Pace chiuderanno in varie città italiane per concentrarsi in sedi distrettuali principali. Il M5S Viadana chiede cortesemente ulteriori dichiarazioni e rassicurazioni ufficiali da parte del Sindaco Penazzi, che nei mesi scorsi aveva dato ampie rassicurazioni sui giornali, circa la disponibilità data dal Comune di Viadana agli Enti preposti di un adeguato personale e di conseguente disponibilità di uffici, requisiti essenziali per il mantenimento del Giudice di Pace a Viadana come previsto dal Decreto N°155”.

“Il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace nel nostro Comune” prosegue il comunicato “è molto importante, non solo per i ricorsi delle multe dei cittadini, ma in particolare perché è un servizio per tanti professionisti come ingegneri, architetti, geometri, avvocati e periti che tutti i giorni asseverano perizie. L’eliminazione dell’ufficio a Viadana aumenterebbe i costi dei singoli cittadini e professionisti che, per usufruire del servizio, sarebbero costretti a spostarsi a Mantova con un ulteriore dispendio economico senza contare la perdita di tempo che ne consegue”.

Le notizie non sono per il momento delle migliori: nelle scorse settimane infatti il progetto presentato da Penazzi per dare una sede nuova al Giudice di Pace più piccola ma più gestibile soprattutto a livello di costi è stata infatti rigettata dalla Commissione di Manutenzione del Tribunale competente. “Avevamo individuato l’area sempre nel palazzo ex Pretura, dove ora la sede si trova, ma sul lato di via Vittorio Veneto” spiega il sindaco “. Purtroppo il parere della commissione è stato negativo, perché i locali sono considerati troppo piccoli: ma va detto che le maxi udienze sono davvero pochissime e che, quindi, basterebbero spazi anche esigui per discutere le quasi 250 udienze l’anno che si contano a Viadana. Fermo restando che parliamo di un locale da 120 metri quadrati, nella ex sede della Stu, più che sufficiente per le nostre esigenze. Ma purtroppo si ragiona sempre in burocrazia e quasi mai con buon senso”.

Lo stesso sindaco si è detto stupito della decisione della Commissione, dato che in fin dei conti una scelta fatta in economia come quella del comune viadanese, che si sarebbe accollato i costi del personale e della struttura (riducendo notevolmente i 18mila euro annui spesi soltanto per l’energia elettrica nella sede attuale), dovrebbe andare direttamente in direzione della spending review. Non la pensano così, evidentemente, a Roma.

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