Cultura

Sabbioneta, Grande
Guerra scongiurò
la caduta delle mura…

Nella foto il tavolo dei relatori e la copertina del libro

SABBIONETA – Un numero impressionante di vittime, circa duecento, rappresenta il tributo che la piccola città di Sabbioneta ha pagato in occasione della Prima Guerra Mondiale. Il dato è emerso giovedì sera durante la presentazione del libro “La Grande Guerra a Sabbioneta”, scritto dai ricercatori locali Roberto Marchini, Enrico Rossi, Corrado Sampietri con la collaborazione di don Ennio Asinari.

Nella sala di Palazzo Forti gremita da un pubblico attento e interessato c’erano anche autorità civili e militari, tra cui il prefetto di Mantova Carla Cincarilli e i vertici dell’Arma di Mantova e Viadana, oltre al sindaco di Sabbioneta Marco Aroldi. Molto interessanti, pur nella drammaticità degli eventi ricordati, gli spunti che il volume ha consentito di conoscere: documenti, fotografie, ricordi circa il decesso nel 1914 di padre Giacinto Bianchi raggiunto successivamente da un processo di beatificazione, oltre a citazioni di concittadini illustri come ad esempio i professori Foà e De Giovanni e ancora Giuseppe Ottolenghi, primo generale italiano ad essere nominato e anche primo ministro della Guerra a ricoprire tale carica.

Tra gli aneddoti raccontati anche quello di una lettera del prefetto di Mantova che nel 1916 chiese delucidazioni al Comune di Sabbioneta in merito alle critiche condizioni finanziarie dell’asilo infantile Braga di Breda Cisoni. Tra le altre curiosità citate nel libro, quella dell’aumento della popolazione nonostante i numerosi caduti in guerra, segno di una particolare predisposizione all’incremento demografico da parte delle coppie dell’epoca. Altrettanto scalpore ha suscitato anche il ricordo della delibera comunale che predisponeva l’abbattimento delle mura gonzaghesche per “dare aria alla città”. Il documento preparato nel 1914 dall’allora segretario comunale Celso Uggetti e firmato dal sindaco Costante Boni descriveva la necessità di far entrare il sole a Sabbioneta, radendo al suolo il baluardo rinascimentale voluto dal Duca Vespasiano Gonzaga. Una soluzione suffragata anche da pareri medici che descrivevano la presenza di “rachitiche vegetazioni soffocate dal lezzo di acque putride”. Una decisione folle che per fortuna lo scoppio della guerra rese irrealizzabile, come a dire che un piccolo effetto positivo il conflitto bellico riuscì ad ottenerlo. Al termine della serata tutti i 1999 volumi, non in vendita, sono stati gratuitamente distribuiti.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...