Rossi sul ballottaggio:
essere civici non
significa astenersi
Nella foto, Matteo Rossi nel quartier generale di Vicomoscano
CASALMAGGIORE – “Siamo andati ad ascoltare tutti, come preannunciato in campagna elettorale. Al primo turno abbiamo perso, ma il fatto che siamo civici non significa che al secondo turno non dobbiamo votare”. Parte da queste precisazioni Matteo Rossi, candidato sindaco per Listone e ‘Centopercento Casalasco’ che ha raccolto quasi il 20% del consenso degli elettori casalesi e che ha vissuto un’intensa settimana di incontri che l’hanno portato a parlare sia con il gruppo che fa capo a Claudio Silla, che con quello di Filippo Bongiovanni, ovvero i due sfidanti al ballottaggio di domenica 8 giugno. “Ci siamo incontrati prima con l’amministrazione uscente, che è stata chiara e ha deciso di voler proseguire da sola senza apparentamenti, credo anche in considerazione ai voti ottenuti al primo turno. Con Bongiovanni sono stati fatti diversi colloqui e ragionamenti, guardando solo al programma e alle motivazioni di tale scelta”. Il vice presidente provinciale ha provato a raggiungere un accordo che unisse le tre minoranze uscenti, comprendendo oltre a Rossi anche le liste di Orlando Ferroni (Forza Italia e ‘Casalmaggiore per la Libertà’): la quadra però non è stata trovata.
“Rispettiamo la decisione di Bongiovanni, che coi voti si è guadagnato il ballottaggio”. Col candidato sindaco di ‘Casalmaggiore è viva’ e ‘Casalmaggiore al centro’, “si è fatto un semplice ragionamento”, spiega Rossi: “Preso atto dei voti del primo turno, abbiamo visto che mettendo insieme il circa 20% nostro, il 24% di Bongiovanni e il 10% di Ferroni, si raggiunge il 55% dell’elettorale casalese. Abbiamo quindi ritenuto doveroso valutare una scelta che vertesse su una proposta amministrativa condivisa”. Nessuna rivendicazione di cariche per quanto riguarda Listone e Centopercento Casalasco: “Non siamo abituati a fare giochetti e controgiochetti. Siamo sempre stati chiari ad ogni incontro”. L’apparentamento non c’è stato ma Bongiovanni ha elogiato Rossi riconoscendogli un ruolo rilevante in caso di successo: “A livello personale lo ringrazio per la stima e ritengo che la sua uscita sia sincera proprio perché fatta a bocce ferme, quando ormai aveva deciso di correre da solo. Questo non significa che ci siano accordi sottobanco come vorrebbe far intendere qualcuno che si vede è abituato a queste dinamiche. Tanto che in questi giorni ci incontreremo con il nostro gruppo per valutare il da farsi in vista di domenica. Siamo arrivati al 20%, perciò ci interessa mantenere il nostro gruppo unito. Sicuramente riteniamo giusto e corretto andare a votare e chiediamo fortemente a tutti coloro che ci hanno sostenuto di andarci”.
Simone Arrighi