Cronaca

Vicomoscano, lettera
per mantenere le poste
consegnata a Rufo

Nella foto le poste di Vicomoscano e Casalbellotto

CASALMAGGIORE – Un incontro nell’ufficio del sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni per provare a salvare le poste di Vicomoscano: protagonisti, attorno alla scrivania, lo stesso primo cittadino e il direttore provinciale di Poste Italiane per Cremona, l’ingegnere Paolo Rufo, che s’è dimostrato sensibile al problema e che già aveva avuto modo di conoscere, in un incontro rotariano, il consigliere referente della frazione Stefano Stringhini presente al tavolo, assieme alla responsabile provinciale degli sportelli Luisa Cattaneo.

L’incontro, che doveva tenersi venerdì ma è stato rinviato per i problemi derivati dalla fitta nevicata della notte precedente, è così stato approntato martedì mattina e l’apertura di Rufo è stata pressoché totale, almeno per quanto è in suo potere. “Non posso fare miracoli, ma mi prenderò a cuore la vostra situazione”, questo in estrema sintesi il pensiero del dirigente, al quale Bongiovanni, Stringhini e Valentini hanno consegnato una lettera firmata da 571 abitanti di Vicomoscano (oltre la metà degli elettori, la cui quota si attesta a 1001). La missiva è firmata, come è scritto, anche dai residenti delle frazioni di Quattrocase, Fossacaprara, Motta San Fermo, Cappella e Camminata, che evidentemente sfruttano per comodità l’ufficio postale di Vicomoscano, in procinto di chiudere dal prossimo aprile secondo lo schema di riorganizzazione previsto dai vertici delle poste. Nella lettera si ricorda che non solo i privati cittadini, ma anche importanti aziende come Emiliana Parati, Cantini Distribution, Aschieri ed Alpha Italia, tutte ubicate a Vicomoscano o nelle vicinanze, usufruiscono del servizio postale.

Nella lettera si spiega anche che la chiusura di Vicomoscano “favorirebbe l’apertura continuativa dell’ufficio postale di Casalbellotto, ubicato in una posizione che non permette facile parcheggio, accesso ai disabili e a carrozzine dei neonati, salvaguardia della privacy considerato lo spazio angusto e senza uscita di sicurezza”. Sono inoltre stati evidenziati i problemi in particolare della fascia più debole, quella degli anziani, impossibilitati a raggiungere Casalbellotto (o Casalmaggiore) per l’assenza di collegamenti diretti. “Conoscendo il perfetto funzionamento dell’ufficio in termini di professionalità del personale e di utenza e considerando l’elevato numero di operazioni verificabili” chiosa la lettera “gli abitanti chiedono di mantenere il servizio in toto o tutt’al più in determinati giorni da concordare in non meno di tre alla settimana”. Il sindaco e i consiglieri si sono detti pronti a chiedere aiuto anche ai piani superiori, scomodando l’assessore regionale Gianni Fava e i consiglieri regionali Federico LenaCarlo Malvezzi, entrambi politicamente vicini alla giunta Bongiovanni e legati al territorio cremonese-casalasco.

Giovanni Gardani

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