Cultura

Maturità, giù Calvino
e la Resistenza: al Romani
volano i social network

Nella foto due gruppi di studenti dopo la prima prova

CASALMAGGIORE – Non sfonda Calvino, ma neppure il tema storico (la Resistenza), che pure, a 70 anni dalla Liberazione, era abbastanza atteso. Anche una riflessione sul Mediterraneo – inteso in senso culturale e generale e non solo in riferimento alle tragedie dei migranti degli ultimi tempi – era nei pronostici, ma alla fine a piacere ai 114 studenti che stanno affrontando la maturità al Polo Scolastico Romani di Casalmaggiore sono stati soprattutto saggi e temi che proponessero pensieri e parole sull’attualità intesa più in senso tecnologico (leggi i social network e l’impatto di novità di questo tipo sulla società) e il diritto all’istruzione, partendo dalla storia del premio Nobel Malala Yousafzai.

Per l’Itis Adrian di Casalmaggiore dice di avere scelto proprio quest’ultimo tema “anche se avrei preferito quello storico sulla Resistenza, ma purtroppo non ci siamo arrivati col programma”. Scelta invece caduta sul saggio tecnico-scientifico per Alessandro, sempre di Casalmaggiore, “perché era un tema tranquillo, anche se in generale tutte le tracce non erano difficili”. Sulla facilità dei titoli proposti concordano un po’ tutti: il sorteggio ha arriso, dunque, agli studenti. Nicholas, sempre dell’Itis, di Canneto sull’Oglio, temeva molto la prima prova “perché non sono una gran penna, ma il tema tecnologico-scientifico lasciava spazio a riflessioni a briglie sciolte”.

Il tema tecnologico-scientifico sulla comunicazione moderna, a quanto pare, ha vinto per distacco la sfida con le altre tracce, perché anche tra i Geometri la preferenza è parsa netta. Anche al Linguistico, a dire il vero, il solco è stato tracciato in questa direzione. “Io ho scelto il tema sul diritto all’istruzione” spiega Claudia di Casalmaggiore, imitata dalla compagna Federica, che però ammette: “Il tema scientifico-tecnologico era sicuramente stimolante e accessibile”. Ilaria, sempre di Casalmaggiore, ha optato per quest’ultimo tema “anche se in generale tutti i titoli erano attesi, dunque avevamo buona possibilità di scelta. Peraltro mi è andata bene: nella simulazione avevo proprio scelto il tema tecnologico-scientifico dunque ho di fatto ripetuto l’esercizio”. Elisa di Casalmaggiore conferma il pensiero delle compagne. Anche lei ha scelto il tema sulla comunicazione nell’età moderna e sull’impatto della tecnologia sul mondo dei giovani, poi incarna il pensiero diffuso che “tanto alla fine la prova peggiore di tutte è la terza”.

Sarà, intanto però il ghiaccio è rotto e Luca, di Rivarolo Mantovano, dei Geometri va contro corrente: “Ho scelto il tema scientifico-tecnologico, come molti, ma diciamo che sono andato ad esclusione: gli altri non erano granché”. Laura di San Giovanni in Croce non fa eccezione “perché in fondo i social network sono parte della nostra vita, ed era facile trovare qualcosa da dire e approfondire”. Silvia da Bozzolo, invece, del Liceo Linguistico, è una mosca bianca. “Ho scelto Calvino: è vero, non l’abbiamo studiato molto perché era alla fine del programma, ma l’analisi del testo è per me un appiglio sicuro, dunque ho fatto affidamento a questo”. Marco da Rivarolo Mantovano, dei Geometri, riporta in auge il tema tecnologico “perché gli altri, anche se stimolanti, erano più complessi e volevo andare sul sicuro”.

Seguendo uno spartito non scritto, ma che si ripete sempre, gli ultimi ad uscire sono gli studenti del Classico: Serena di Casalmaggiore ha scelto il tema culturale-artistico sulla letteratura come esperienza di vita, andando decisamente contro corrente. “Tutte le prove erano fattibili, ho scelto quella che sul momento mi ha ispirato di più”. Linda di Vicomoscano, sempre per il Classico, ha scelto la stessa traccia della compagna. “Mi ha convinto più di altre: ero partita con l’idea dell’analisi del testo, ma Calvino era rischioso. Poi a me piace leggere dunque parlare di letteratura è il mio pane”. Anche Mattia, del Liceo Scientifico-Tecnologico, ha scelto quest’ultima traccia, il cosiddetto “tema b” perché “mi è parso quello migliore. Il timore è comunque sulla seconda prova più che sul resto”.

A tornare nei ranghi, per così dire, ci pensa Stefano di Gussola, il quale sostiene che si sarebbe aspettato qualcosa sulla Prima Guerra Mondiale o su Dante “così ho ripiegato sul tema scientifico-tecnologico, ed è andata bene”. Infine Daniele da Sabbioneta ha invece usato una tattica che ha funzionato: “Ho studiato molto Prima e Seconda Guerra Mondiale. Ero convinto uscisse uno di questi due temi: ci ho preso, e così ho scelto il tema sulla Resistenza”. Un rischio calcolato, che evidentemente non ha fatto proseliti, ma potrebbe, almeno per Daniele, avere dato frutti…

Giovanni Gardani

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