Cultura

Modellismo di cuore
e passione: la mostra
di Visioli e Grassi

Nella foto alcune creazioni di Ennio Grassi e Luca Visioli

CASALMAGGIORE – E’ un piccolo tassello della Fiera di San Carlo, ma è un prodotto diverso dal solito, che si biforca nella realizzazione eppure trova vita nella medesima passione, quella per il modellismo. Nello spazio espositivo dell’Auditorium Santa Croce a Casalmaggiore si trovano aerei che hanno visto battaglie epiche e ospitato piloti celebri o magari anche semplici sconosciuti martiri della guerra; e ci sono navi, vascelli, velieri che hanno segnato la storia dei mari del mondo. E passi per la Perla Nera, portata in auge dai Pirati dei Caraibi di Jack Sparrow, ma molte delle imbarcazioni qui rappresentate sono realmente esistite con il loro carico di fascino, ricchezza e leggenda.

Dalla Amerigo Vespucci, alla San Felipe, alla Queen Victoria, tutte realizzate a mano da Ennio Grassi, oggi in pensione, cuoco provetto tanto da avere partecipato anche al noto programma di Antonella Clerici e modellista per passione con un passato da marinaio. Tanto che l’opera alla quale è più affezionato è la motovedetta CP 233, che ha avuto il piacere di battezzare. “L’ho realizzata praticamente a memoria, cercando solo qualche misura su internet – spiega Grassi – . Credo di essere stato il primo a salire su quella motovedetta, che era ormeggiata a Genova e sulla quale ho speso due anni della mia gioventù. Per affetto, ho voluto ricostruirla passo dopo passo, cercando di ricordare, anche tramite qualche fotografia, quei giorni”. Una motovedetta incontrata poi pochi anni fa a Porto Torres, dove ancora è ormeggiata, col cuore che batteva a mille all’ora, per dirla con Grassi.

Ed è stata una questione di cuore anche per Luca Visioli: 43 anni, dal 2002 affetto da sclerosi multipla, ma con una grande passione per elettronica e meccanica. Da lì la scelta di dedicarsi al modellismo e agli aerei in particolare, grazie al papà Sergio, che con pazienza costruiva l’hardware, lasciando poi a Luca il compito di disegnare e impostare circuiti per far volare i modellini costruiti. Una mostra, la prima per Luca, che ha una dedica speciale, per Andrea Capelli, amico fraterno scomparso qualche anno fa, col quale dal 2007 Luca ha condiviso questa passione, imparando molto. “Quando questo hobby è divenuto importante e mi ha preso parecchio tempo – racconta Luca – mi sono appassionato perché di fatto era come pilotare un aereo vero e costruire circuiti elettronici è stato un modo per inventarsi e realizzare un bel sogno. Andrea è sempre stato il migliore a pilotare e costruire modellini e grazie a lui ho imparato molto: era una passione comune, costruendo avevamo la scusa per scambiare due battute, due chiacchiere, per stare in compagnia”. Per cielo e per mare, insomma, realizzando con mani, cervello e cuore piccoli grandi capolavori.

Giovanni Gardani

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