Cronaca

Gratuità, nuove tariffe e centro estivo: così cambia l'asilo nido comunale

Presentate le novità che riguardano la struttura di via Combattenti Alleati a Casalmaggiore.

Da sinistra: Salvatore, Guberti, Zaffanella e Zanimacchia

CASALMAGGIORE – La misura regionale ‘Nidi gratis’, un nuovo calcolo delle tariffe del servizio in vigore dal prossimo settembre, una proposta di centro estivo per i piccoli dai 3 ai 5 anni: sono le novità presentate mercoledì all’asilo Nido Comunale ‘Aroldi’ di Casalmaggiore dall’assessore ai Servizi Sociali Gianfranco Salvatore e dalla responsabile di settore Noemi Zaffanella. Con loro, Erika Guberti coordinatrice educativa della struttura di via Combattenti Alleati, Sabrina Zanimacchia e Maria Rosaria D’Angelo in rappresentanza del gruppo di operatrici ausiliarie. In primo luogo, è stata fatta chiarezza rispetto ai criteri e le modalità per beneficiare della misura ‘Nidi Gratis’, introdotta da Regione Lombardia con la drg n. 5096 del 29 aprile 2016.

“A partire da maggio 2016 – ha spiegato l’assessore – vengono azzerate le rette pagate dalla famiglia per i nidi pubblici o per i posti in nidi privati convenzionati con l’ente pubblico, ad integrazione dell’abbattimento già riconosciuto ai Comuni”. Circa 10 milioni di euro messi sul piatto dalla regione per “favorire l’inserimento dei bambini al nido, promuovendo l’occupazione delle mamme in ottica di conciliazione famiglia lavoro”. La misura è rivolta ai nuclei famigliari che hanno caratteristiche precise: figli da tre a trentasei mesi, indicatore Isee di riferimento uguale o inferiore a 20mila euro, residenza in Lombardia per entrambi i genitori di cui almeno uno da cinque anni continuativi. Per l’erogazione del contributo, è necessario che i genitori siano lavoratori o stiano usufruendo di percorsi di politica attiva del lavoro. Coloro che dovessero rispondere a questi requisiti, potranno fare domanda presso il Centro Servizi al Cittadino del comune di Casalmaggiore, non prima del 10 giugno, data in cui Regione Lombardia comunicherà l’autorizzazione alla partecipazione da parte degli enti preposti. “Si tratta di una misura retroattiva”: ha puntualizzato Salvatore. “Di fatto riguarderà le rette dal primo maggio 2016 e sarà garantita sino a luglio 2017”: ha specificato Zaffanella. “Le famiglie con Isee fino a 20mila euro che hanno il figlio iscritto al nido comunale, oggi sono circa il 60% del totale – ha continuato Salvatore -. Va detto che il contributo riguarda la retta ed esclude i pasti, ovvero la quota fissa di 3,5 euro giornalieri”.

L’assessore ha poi illustrato le nuove tariffe del servizio, che entreranno in vigore dal prossimo settembre. “La progressione sarà lineare, non più a scalini. Si parte da un minimo di 100 euro al mese per le famiglie di Isee pari a zero, ad un massimo di 400 euro mensili per gli Isee superiori a 22mila euro”. Salvatore non ha nascosto una preoccupazione per il futuro: “Dopo una ricognizione con l’ufficio anagrafe del nostro comune – ha dichiarato l’assessore – è emerso un calo di nascite importante. I nuovi nati iscritti all’anagrafe cittadino sono passati dai 147 del 2012 ai 126 del 2015. Nei primi cinque mesi del 2016 siamo a 45, il 44% dei quali è di origine straniera e difficilmente, per cultura e tradizione famigliare, usufruirà dell’asilo”. “I nidi sul territorio comunale sono tre – aggiunge Salvatore -, quindi si rischia ora un eccesso di offerta a fronte di una natalità in diminuzione costante. Da parte nostra rilanceremo il servizio del nido ‘Aroldi’, con una proposta che possa venire incontro alle richieste delle famiglie nel mese di luglio”. “Si tratta di un centro estivo per bambini dai 3 ai 5 anni – ha spiegato Zaffanella -, che verranno accuditi nella struttura di via Combattenti Alleati dal personale dell’asilo nido”. Nella prossima giunta comunale verrà fissato il costo del servizio, attivo dal 4 al 29 luglio. In chiosa, una riflessione dell’assessore Salvatore: “Mi rivolgo a chi ci governa. E’ giunto il momento di fare politiche famigliari serie, altrimenti tra un paio di generazioni l’Italia rischierà di cambiare colore della bandiera”.

Simone Arrighi

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