Cronaca

Sosteneva di abitare a Torre per "gonfiare" i rimborsi: chiesti 16 mesi a Sighinolfi

In aula il 67enne si è difeso, dando la sua versione dei fatti. Stando all'accusa, che ha effettuato accertamenti sul periodo tra il 2009 e il 2013, era tutta una truffa. Secondo un sopralluogo degli investigatori la casa di Torre era disabitata e il cellulare di Sighinolfi non risulta agganciato a celle telefoniche della zona.

TORRE DE’ PICENARDI – La Procura ha chiesto un anno e quattro mesi di carcere per 17mila euro rimborsati indebitamente – ottenuti sostenendo di abitare a Torre de’ Picenardi e di fare la spola con Modena – e di riformulare l’accusa da “truffa aggravata ai danni di ente pubblico” a “indebita percezione di erogazioni di contributi dello Stato e di enti pubblici”. E’ l’esito dell’udienza di martedì a carico di Mauro Sighinolfi, 67 anni, ex vicepresidente del consiglio provinciale modenese, membro del Pdl emiliano con un passato in An. La difesa per Sighinolfi ha invece chiesto l’assoluzione. La sentenza è attesa il 22 novembre.

In aula il 67enne si è difeso, dando la sua versione dei fatti. Stando all’accusa, che ha effettuato accertamenti sul periodo tra il 2009 e il 2013, era tutta una truffa. Secondo un sopralluogo degli investigatori la casa di Torre era disabitata e il cellulare di Sighinolfi non risulta agganciato a celle telefoniche della zona. L’uomo ha invece portato a sua difesa documentazione su spese effettuate a Cremona.

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