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Andrea Devicenzi, sfida su pista al record della 24 ore: in primavera l'impresa

"Oggi è un gran giorno - spiega pensando già al record - perché condivido con tutti voi il mio prossimo obiettivo sportivo: nel 2017 diventerò il detentore del record delle 24 ore su pista in bici da corsa".

MARTIGNANA PO – Lo incroci in bicicletta, nella sua golena. Qualunque tempo ci sia, poco importa, lui si allena. Perché tenere rodata una macchina da corsa (il suo corpo) presuppone sacrificio ed applicazione. Le sfide vinte da Andrea Devicenzi, atleta a tutto tondo di Martignana di Po, sono davvero tante. Dalla Manali Leh alle randonnee, dal montirolo (fatto due volte nella stessa giornata, mica uno scherzo) all’ultima grande sfida, la conquista del Machu Picchu. Sono solo alcune delle sue imprese, scritte in un libro, quello della vita, che ha ancora tante pagine bianche da riempire.

Parlavamo di sfide. Vinte, alla faccia della disabilità, nonostante quell’arto perso in un incidente, ormai tanti anni fa. Più che la disabilità come sfida per un motivatore ed atleta come Andrea, l’importanza di una competizione che è con se stessi a prescindere. C’è sempre una nuova avventura da affrontare, un nuovo traguardo da raggiungere.

Devicenzi, annuncia la sua prossima tappa, dopo aver conquistato solo qualche mese fa in un percorso misto bici/trekking il Machu Picchu: “Oggi è un gran giorno – spiega – perché condivido con tutti voi il mio prossimo obiettivo sportivo: nel 2017 diventerò il detentore del record delle 24 ore su pista in bici da corsa”.

Una gara importante. Un traguardo difficile che presuppone una preparazione calcolata nel minimo dettaglio. Nulla può essere lasciato al caso: “Condividerò con voi le motivazioni che mi spingono a farlo, il metodo che utilizzerò per prepararmi e come mi nutrirò e integrerò per ottenere il massimo della performance. Questo primo mese di allenamenti sarà dedicato ad aumentare il volume di lavoro, in modo tale da essere pronto a incrementare la mia potenza a dicembre, trasformando il tutto nei mesi di gennaio e febbraio. So che l’alimentazione sarà fondamentale e, a partire dalla colazione fino ad arrivare a poco prima di dormire, sarò preciso nel considerare il cibo, puro godimento ma anche benzina con un alto numero di ottani. Quindi da oggi in poi descriverò tutto, quasi come fosse un diario fatto di poche essenziali parole”.

La bici da corsa dunque, che gli verrà disegnata a sua immagine e somiglianza tenendo conto di quell’arto mancante. E un allenamento che lo vedrà impegnato tutto inverno. Nulla è impossibile. Ora Andrea si concentrerà su questo, anche se conoscendolo ha già in mente il traguardo successivo. Australia, Nuova Zelanda, Coast To Coast americano, ogni tanto parlando con lui qualche idea gli balena in mente, ad illuminargli gli occhi. Intanto però c’è da pensare alla velocità. Andrea Devicenzi, l’uomo della bassa che corre con una gamba quanto altri non riuscirebbero a fare con quattro, è pronto ad iniziare il cammino. Quello della gloria, che è gloria personale prima di tutto e sopra a tutto. L’ennesima sfida da lanciare a se stesso. E vincere.

Nazzareno Condina

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