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Fondi PAC, la Regione paga gli anticipi nei termini. Fava: "Agea e Mef inefficenti"

“Dagli organi centrali non sono stati trasferiti 191 milioni di euro e ne sono pervenuti appena 17,4 – rivela Fava –. Regione Lombardia è stata così costretta ad anticipare le risorse, in attesa del trasferimento da Roma, per 173,6 milioni”

MILANO – “Regione Lombardia è riuscita a superare le inefficienze e i ritardi di Agea e l’Organismo pagatore regionale ha pagato nei termini gli agricoltori lombardi, per i 294 milioni complessivi loro spettanti, suddivisi tra 264 milioni per la Domanda Unica della Pac e 30 milioni per il Psr”. È quanto riferisce l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, soddisfatto per aver rispettato i termini, nonostante i ritardi di Agea nel trasferimento delle risorse.

“Dagli organi centrali non sono stati trasferiti 191 milioni di euro e ne sono pervenuti appena 17,4 – rivela Fava –. Regione Lombardia è stata così costretta ad anticipare le risorse, in attesa del trasferimento da Roma, per 173,6 milioni”. Eppure, prosegue l’assessore lombardo, “il grande lavoro di squadra all’interno della Direzione Centrale Programmazione e Finanze della Regione ha consentito di liquidare gli agricoltori e di ovviare all’incapacità di Agea di garantire il trasferimento dei fondi nei tempi prestabiliti, pur disponendo di moltissima liquidità. Non credo tutte le Regioni raggiungeranno l’obiettivo purtroppo”.

Secondo gli ultimi report, infatti, fa le regioni dotate di organismo pagatore proprio solamente Veneto e Toscana parrebbe possano sperare di completare i trasferimenti di risorse alle imprese agricole (rimane l’incognita della quota del Psr, sempre per i ritardi di Agea), avendo comunque anticipato come la Lombardia buona parte dei fondi grazie alle risorse regionali.

“Il tutto mentre fuori impazza il dibattito sull’utilità ed efficienza delle Regioni e qualche illuminato soggetto teorizza la necessità di centralizzare le competenze a Roma anche in agricoltura – conclude Fava -. I Lombardi possono contare su efficienza e preparazione della propria struttura regionale. Altrettanto non si può dire di chi ha bisogno di confrontarsi con lo stato”.

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