Fondi regionali agli ostelli
Ma per Casalmaggiore
è concorrenza sleale
Nelle scorse settimane la Regione ha assegnato, mediante un regolare bando, circa 23 milioni di euro in totale a favore degli ostelli sparsi su tutto il territorio della Lombardia. Chiaramente anche il comprensorio Oglio-Po ha ricevuto una piccola parte di questi fondi, quantificabile in 2 milioni e 325 mila euro. Il problema è che Casalmaggiore è rimasta fuori da questa cernita per un motivo molto semplice: il comune casalese infatti non ha ostelli sul proprio territorio.
Sin qui nulla di strano, se non che alcuni gestori di hotel, bed&breakfast e alberghi, attività di sicuro assimilabili a quelle del semplice ostello e a volte più qualificate, hanno fatto notare che il bando, giusto nella sua finalizzazione, è stato sbagliato nelle premesse: perché premiare solo gli ostelli?
Così facendo, secondo Zelindo Madesani, gestore del Luna Residence di Vicobellignano e portavoce delle lamentele degli albergatori della zona, il rischio è di creare una concorrenza sleale: “Una buona struttura alberghiera” sostiene Madesani “deve essere pubblicizzata perché, volenti o nolenti, viviamo in un momento storico in cui la comunicazione è tutto. Io ho provato a cercare su internet i nomi degli ostelli che hanno ricevuto finanziamenti dal bando e francamente di molti non c’è traccia: non solo di un sito vero e proprio, ma spesso anche di un riferimento sui motori di ricerca. In questo modo chi spende di tasca propria per ammodernare la propria struttura non riceve nulla, mentre altri, per una falla interna nel bando stesso e nella sua organizzazione, possono investire in altro modo. Faccio notare che Casalmaggiore, solo per restare alla zona Oglio-Po, è probabilmente l’unico comune rimasto escluso. Non tanto da questo bando, dato che l’esclusione era automatica poiché non abbiamo ostelli, quanto piuttosto da eventuali altre occasioni, che già in passato abbiamo perduto. Così il nostro lavoro non viene valorizzato o quantomeno aiutato”.
Madesani precisa di non essere contro le persone che gestiscono gli ostelli. “Conosco molti dei gestori della zona, specie nel viadanese, che hanno avuto accesso al bando. Non ce l’ho con loro, sono bravi lavoratori. E’ il principio, a mio avviso, ad essere sbagliato. Con quale criterio si selezionano gli ostelli da premiare? Spesso si favoriscono strutture che non danno lavoro, perché nonostante le entrate fresche non si investe sul personale. In qualche caso gli ostelli hanno ricevuto 500mila euro a testa: in questa cifra non era forse almeno contemplata la creazione di un sito web?”.
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