Cronaca

Ufficiale: al via l’iter
per la beatificazione
di don Mazzolari

Ora è ufficiale: la Diocesi di Cremona ha comunicato quanto deciso nella riunione della Conferenza Episcopale Lombarda di venerdì scorso. I dieci vescovi delle 10 diocesi lombarde, durante i lavori della Cel, hanno previsto l’approvazione dell’avvio dell’iter canonico per l’introduzione della causa di beatificazione di sei lombardi, fra i quali spicca il nome di don Primo Mazzolari, oltre ad un altro cremonese, monsignor Giovanni Cazzani. Gli altri sono: fratel Ettore Boschini, Carlo Acutis, fra Jean Thierry e Teresio Olivelli.

Primo Mazzolari nacque al Boschetto, frazione di Cremona, il 13 gennaio 1890. Entrò in seminario nel 1902 e nel 1912 fu ordinato prete. Vicario cooperatore a Spinadesco, poi trasferito nella parrocchia natale, S. Maria del Boschetto, don Primo fu nominato professore di lettere nel ginnasio del Seminario di Cremona nel 1913. Nel 1918 fu destinato come cappellano militare a seguire le truppe italiane inviate sul fronte francese.

Nel 1920 fu prima nominato delegato vescovile alla Trinità di Bozzolo e poi parroco di Cicognara, dove rimase fino al luglio 1932. A Cicognara promosse iniziative, raccolse riflessioni e idee, cercando di riavvicinare alla Chiesa tutti coloro che si erano allontanati: il paese aveva una forte connotazione socialista.

Nel 1932 don Primo fu trasferito a Bozzolo, in concomitanza con la fusione delle due parrocchie esistenti. Nel 1957 predicò la Missione a Milano, chiamato dal Cardinal Montini. Fu autore di numerose pubblicazioni, alcune delle quali viste con sospetto dalla Chiesa. Il 5 febbraio 1959 venne ricevuto da Papa Roncalli, che lo definì “Tromba dello Spirito Santo nella Bassa Padana”. Don Primo Mazzolari morì il 12 aprile 1959.

Il 1° aprile del 2009, Benedetto XVI chiese che il cinquantesimo anniversario della morte di don Mazzolari fosse “occasione opportuna per riscoprirne l’eredità spirituale e promuovere la riflessione sull’attualità del pensiero di un così significativo protagonista del cattolicesimo italiano del Novecento”, auspicando inoltre che “il suo profilo sacerdotale limpido di alta umanità e di filiale fedeltà al messaggio cristiano e alla Chiesa, possa contribuire a una fervorosa celebrazione dell’Anno Sacerdotale”.

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