Aragona, 11 contratti
non rinnovati. Ceresini:
“Normale turn over”
Undici contratti a termine all’istituto geriatrico e riabilitativo Aragona di San Giovanni in Croce non sono stati rinnovati: una situazione che potrebbe mettere in affanno il personale paramedico (infermieri, in particolare) della struttura casalasca, molto conosciuta e riconosciuta per il buon servizio che offre.
Una situazione che i sindacati non intendono sottolineare, in quanto tutto, secondo loro, è attualmente sotto controllo. La preoccupazione però serpeggia, al momento, soprattutto tra i parenti degli ospiti della struttura: “Il problema” rivelano alcuni “potrebbe verificarsi soprattutto in estate, quando tra ferie e riposi, il rischio è di avere troppo poco personale”.
In attesa di un parere ufficiale da parte dei sindacati, la novità più consistente riguarda una voce, non confermata né smentita, di assunzione di tre nuove forze. Nuove in tutti i sensi, ovvero non si parla di un rinnovo dei vecchi contratti scaduti, bensì di personale completamente rinnovato, con relativa trafila e affiancamento, trattandosi di ruoli della pubblica amministrazione, che necessitano di un particolare addestramento.
Vittorio Ceresini, presidente dell’Aragona, non smentisce il problema, ma rassicura un po’ tutti, soprattutto gli ospiti dell’ospedale: “Qualcuno sta marciando su queste voci, facendosi bello e facendo dell’allarmismo. La verità è che undici contratti sono scaduti, ma stiamo piano piano sostituendo il personale, integrandolo in base alle esigenze effettive, che si misurano sul rapporto dei posti letti e degli ospiti effettivamente presenti. L’unica verità è che l’Aragona non vuole ridimensionare nulla, anche perché per fortuna la delibera governativa su eventuali tagli alle case di riposo non è ancora operativa”.
Giovanni Gardani
© RIPRODUZIONE RISERVATA