Autonoleggi, ancora
polemiche: “Tesserini?
Per ora solo promesse”
Una polemica annosa, nel senso che ormai sta per compiere un anno. Lo fanno notare alcuni titolari delle ditte di autonoleggio con conducente che si trovano nel comune di Casalmaggiore.
Da tempo infatti, in particolare da quanto sono stati soppressi i servizi di trasporto pubblico verso l’ospedale o altri punti sensibili del comune casalese, sono a disposizione dei meno abbienti auto con conducente guidate da volontari di alcune associazioni maggiorine. Una situazione vantaggiosa (perché gratuita) che però dovrebbe riguardare chi è effettivamente bisognoso, chi non può pagarsi un taxi o chi ha particolari malattie o problemi a deambulare.
“Il problema” spiega Cesare Mori, titolare dell’autonoleggio Cma “è che qualcuno se ne sta approfittando: magari qualche cittadino, che potrebbe permettersi il servizio taxi o autonoleggio che noi offriamo con professionalità e con tanto di patenti e autorizzazioni, conosce l’autista improvvisato messo a disposizione dal comune e gli chiede un favore. Magari paga una piccola tariffa, una mancetta. Questa è concorrenza sleale. Noi siamo a favore dell’aiuto ai meno abbienti, ma questi devono essere un numero ridotto, non l’intera popolazione. Altrimenti noi possiamo anche chiudere”.
In particolare Mori lamenta promesse mancate da parte del comune. “Da maggio 2012 – ormai è un anno – riceviamo parole e rassicurazioni, ma non fatti. Abbiamo chiesto, alla presenza di avvocati e dopo un cordiale incontro in comune il 18 maggio 2012, che vengano dotati di tesserini di riconoscimento sia gli utenti che devono usufruire di questo servizio fornito dal comune, sia – soprattutto – gli autisti che dal comune stesso vengono autorizzati. E’ una forma di controllo di buon livello, che consentirebbe di aggirare non pochi problemi e sospetti. Ma, ripeto, per ora di questi tesserini non c’è traccia. E le nostre attività, è giusto ricordarlo, lavorano sì sui lunghi tragitti (verso aeroporti in particolare, ndr), ma potrebbero incrementare il lavoro anche in territorio comunale. Tutto questo, ovviamente, se le cose fossero fatte seguendo il buon senso e le regole. Voglio ricordare a chi di dovere che non ci siamo scordati le promesse di un anno fa: le stiamo ancora aspettando”.
Giovanni Gardani
© RIPRODUZIONE RISERVATA