Cronaca

Cappella, il saluto
a Maurizio Araldi:
“Hai seminato bene”

La piccola chiesetta di Cappella non poteva contenere, come era normale immaginare conoscendo la fama e la stima delle quali Maurizio Araldi godeva, l’immensa folla che ha accompagnato il presidente della cooperativa solidale Gardenia, scomparso lunedì scorso, verso l’ultimo viaggio.

A celebrare la messa delle esequie fratel Francesco Zambotti: una scelta non casuale, perché il sacerdote della comunità “La Tenda di Cristo” ha più volte lavorato assieme allo stesso Maurizio Araldi per aiutare i poveri e i disagiati. Accanto a fratel Zambotti, anche il parroco di Cappella don Alfredo Assandri, il parroco emerito di Vicobellignano don Franco Vecchini, il parroco di Casalmaggiore don Alberto Franzini e il collaboratore don Angelo Bravi. Diverse le figure istituzionali presenti, a cominciare dal consigliere provinciale Giuseppe Torchio, per passare al sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, l’assessore comunale Tiziano Ronda e la segretaria comunale Luisa Gorini.

Piccole briciole dei fiori degli alberi visibili sulle teste dei fedeli testimoniavano del passaggio degli stessi, per l’estremo saluto prima delle esequie, presso l’abitazione di Maurizio all’ombra di maestose piante: un vero e proprio oceano commosso, con il corteo aperto dai famigliari più stretti. “Il padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà” è stata la frase più importante delle Letture, dalla quale lo stesso fratel Zambotti è partito, rivolgendosi in modo diretto, con il “tu”, come se lo stesso Maurizio potesse ancora sentirlo. “Ringrazio il parroco don Assandri perché mi consente di pronunciare questa omelia, anche se fare la sintesi dell’amicizia con Maurizio è dura. E’ partita da tempi lontani, sin da quando eravamo bambini, poi le strade si sono divise e si sono ritrovate. Incontri sempre belli, possenti, come la tua stretta di mano, nella quale sentivi la consistenza”.

“Sono orgoglioso” ha precisato il celebrante “di essere stato tuo amico, perché hai colto nel dialogo una luce che poi si è sviluppata nell’attenzione ai poveri. Papa Francesco in modo chiaro ha delineato il sentiero della salvezza che tu stesso hai tracciato con la tua esistenza. Una scelta che hai fatto in coscienza, senza bisogno di farti notare, come il nostro Vangelo ha insegnato. I nostri poveri gridano per avere come unica giustizia la speranza, e tu hai dato loro speranza in silenzio, senza bisogno di suonare la tromba, come qualcuno invece ama fare”.

“Maurizio” ha continuato fratel Zambotti “tu hai saputo rimettere al centro la persona in questi tempi in cui la tecnica è troppo spesso tiranna. La tua moneta, la tua elemosina nella vita è stata silenziosa ma bella, sincera. E la stima della quale tu godi in zona e anche oltre è la testimonianza migliore di tutto questo. Il desiderio di moltiplicare le tue iniziative, fino alla fine, era mirato ad aiutare chi non ce la faceva senza aiuto. Il Signore sta sorridendo della tua vita e ti dice grazie, perché i poveri sono il sacramento del Signore. Lo stesso grazie che noi diciamo ora a te, perché altri ora potranno mietere e far fruttare la tua speranza”.

Al termine della celebrazione, la salma è stata tumulata presso il cimitero di Casalmaggiore.

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