Macabra scoperta:
coniglio impagliato
come spaventapasseri

Una macabra scoperta, un gesto di cattivissimo gusto. Ad accorgersene e smascherarlo un bambino, che stava passeggiando assieme alla madre vicino a uno dei campi coltivati a frumento e mais in fregio alla strada provinciale Sabbionetana e ha notato un paletto di bambù con qualcosa di strano appeso al vertice alto. Quel qualcosa, dopo attente verifiche, era un bellissimo esemplare di coniglio bianco e nero, ovviamente morto (probabilmente già privato delle carni prelibate) e completamente impagliato.
Pare che qualcuno, con buone probabilità un agricoltore valutando la funzione dell’oggetto, abbia dunque preparato il cadavere dell’animale, utilizzandolo come uno spaventapasseri, appendendolo poi per le zampe posteriori alla canna di bambù. La stessa canna con il coniglio si trovava, infatti, in mezzo al campo di frumento e con ogni probabilità serviva per tenere lontano merli o cornacchie. Certo, si poteva pensare di utilizzare un normale spaventapasseri di paglia, senza arrivare a questa decisione dai toni medievali e abbastanza primitivi. Valida, anche se remota, anche l’ipotesi di una sorta di rito pagano, il che toglierebbe senso all’opzione spaventapasseri.
Il palo sarebbe stato spostato nelle ultime ore, forse per non dare nell’occhio, tanto che le foto, scattate a distanza grazie allo zoom, rivelano che ora lo strano spaventapasseri si trova vicino ad un albero al lato del campo, meno visibile rispetto alla posizione precedente.
Episodi di questo tipo in giro per l’Italia non hanno mancato di suscitare l’indignata reazione degli animalisti, ma anche delle persone di buon gusto: in particolare si ricorda pochi mesi fa un caso a Tombolo, nel padovano, dove un altro coniglio impagliato venne trovato “impiccato” in mezzo a un campo. Forte il caos che si creò attorno alla vicenda, che fece il giro del web e arrivò ben oltre i confini patavini.
Resta da capire se un gesto del genere possa essere sanzionato con una denuncia per chi l’ha compiuto, oppure se in questo caso la legge non possa prendere provvedimenti, che vadano al di là di un formale rimprovero: l’ufficio dei Diritti degli Animali, appena aperto a Casalmaggiore nel Centro Servizi al Cittadino, darà sicuramente nei prossimi giorni una risposta. Intanto la segnalazione ci è sembrata doverosa.
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