Cronaca

Penazzi: “Il progetto
della Cittadella affossato
dai consiglieri Pd”

Nella foto, Montanari e Penazzi durante la presentazione della Cittadella della Salute

“Ha veramente dell’incredibile!”: esordisce così il comunicato con cui il sindaco di Viadana Giorgio Penazzi mette una pietra tombale sulla Cittadella della Salute, incolpando dell’aborto dell’opera i consiglieri di maggioranza Pd. “Paolo Zanazzi, Silvio Perteghella, Elda Manfredi, Daniele Mozzi, Gabriele Oselini, Bruno Bartolucci, con la loro presa di posizione, hanno definitivamente affossato il progetto della c.d. “Cittadella della Salute”: spiega il primo cittadino viadanese.

Ecco come prosegue la nota di Penazzi:

Ormai i tempi tecnici per la modifica del piano triennale delle Opere pubbliche sono scaduti anche in seguito della loro (di Zanazzi, Perteghella, Manfredi, Mozzi, Oselini, Bartolucci, ndr) opposizione alla convocazione di un consiglio comunale aperto e ordinario che avrebbe dovuto essere riunito entro il 31 dicembre c.m. Si è preferito impallinare il progetto che era stato ampiamente illustrato in maggioranza alla fine di agosto, in consiglio comunale e  conferenza dei capigruppo ai primi di novembre. Bastava prevederlo nel piano triennale delle OOPP per poi discuterlo con più tranquillità. Essi hanno scritto la parola “fine” su un progetto di alta valenza politica e sociale per Viadana e di queste scelte politiche essi ne dovranno rispondere  perché ai viadanesi questa puntiglia questo ostracismo, questa accesa battaglia non sono piaciute per niente. Non è piaciuta nemmeno l’ambiguità dei comportamenti e delle loro dichiarazioni quando essi simulavano l’apprezzamento del progetto per poi impallinarlo nei modi e nei tempi. Ha prevalso l’astio politico delle opposte fazioni che agitano il PD a danno del bene comune; ha prevalso l’incoerenza delle scelte, ha prevalso l’ambiguità dei comportamenti tanto da far balenare una presunta mia incompatibilità poiché amministratore del Centro Medico S. Nicola S.r.l.

A Paolo Zanazzi e a Silvio Perteghella che l’hanno sollevata, faccio notare che non c’è alcun rapporto contrattuale e/o di partnership tra il Centro Medico S. Nicola s.r.l. e il Comune di Viadana; quest’ultimo si rapporta solo ed esclusivamente con l’ATI Coevit-Stone Service e quest’ATI può fare affari con chi vuole, affittare o meno ai medici di base, ai centri medici, alle farmacie, ai gestori del bar e a chiunque interessato nell’ambito del progetto strutturale. Dato che Paolo Zanazzi e Silvio Perteghella devono trovare l’appiglio, la scusa per dire di no al progetto, insinuano incompatibilità che non sussistono. Se loro me l’avessero chiesto temendo non so quale rischio, io sarei stato ben felice di rassegnare le dimissioni da amministratore del Centro Medico S. Nicola S.r.l. pur di placare gli animi e arrivare a risultati positivi per i cittadini. La risposta l’abbiamo ottenuta in questi giorni dai cittadini di Viadana preoccupati vivamente da questi atteggiamenti, turbati dal rischio di dovere perdere servizi indispensabili o quantomeno utili a loro e alle loro famiglie.

Essi mi interrogano per chiedere spiegazioni, per chiedere le ragioni per cui un’operazione così utile per la nostra collettività debba andare a monte per l’atteggiamento ostile di Paolo Zanazzi, di Elda Manfredi, di Bruno Bartolucci, di Silvio Perteghella, di Gabriele Oselini, di Daniele Mozzi che costituiscono la maggior parte del gruppo consiliare PD.

2) Paolo Zanazzi afferma che la motivazione della loro uscita nell’ultimo Consiglio (già espressa in maniera articolata nell’intervento del Capogruppo) deriva dalla necessità di approfondire e chiarire diverse questioni prima di approvare varianti al Piano Opere Pubbliche per l’inserimento di questo nuovo progetto affermando che “Il Comune non ha ancora acquisito la titolarità dell’area di proprietà demaniale”;

Premesso che il Comune di Viadana da tempo ha già avviato la pratica della sdemanializzazione dell’area in concessione e che sono già stati rilasciati pareri positivi dal competente Ufficio del Magistrato del Po (ora AIPO), devesi far notare che la proprietà dell’area, ora in disponibilità del comune in forza di concessione ultraventennale, non è strettamente correlata alla realizzazione e la gestione della c.d. “Cittadella della Salute”. Infatti, ciò che interessa ai cittadini non è la proprietà dei muri bensì l’utilizzo e la disponibilità dei servizi. Se, in futuro il Demanio trasferirà la proprietà dell’area al Comune di Viadana, questa costituirà un ulteriore occasione per confermare la validità dell’operazione. Paolo Zanazzi, se avesse studiato meglio la convenzione in atto tra Ati Coevit-Stone Service, non si sarebbe nemmeno posto l’interrogativo circa il pagamento di € 55.000 al concessionario; era una somma contrattualmente pattuita  in quanto Iva di rivalsa prevista ovviamente dalle legge fiscale (DPR 633/72). Perché Paolo Zanazzi che addormentato non è, fa lo gnorri, dimostrando incompetenza e superficialità circa la documentazione della pratica? E’ veramente un mistero!

Egli inoltre “sollecita una verifica se, dal punto di vista giuridico, sia corretto variare la tipologia dell’intervento previsto e affidato a mezzo gara con altri progetti e finalità di fatto escludendo quindi la possibilità per altri operatori economici di poter partecipare a questo tipo di appalto”; a questo quesito si fa presente che il contratto di costruzione gestione può benissimo essere aperto a nuove proposte purchè migliorative per il comune di Viadana. Dato che la proposta relativa alla costruzione e gestione della Cittadella della Salute è formulata a costo zero per il Comune di Viadana, esso dovrà mantenere esclusivamente gli impegni precedentemente assunti investendo, così come pattuito in precedenza la somma € 245.000 mentre l’investimento del concessionario, con la realizzazione della Cittadella della Salute, lieviterebbe da € 1.950.00 a circa € 3.800.000.

Paolo Zanazzi propone di “valutare la possibilità di altre aree o ubicazioni per la realizzazione di questa Cittadella della Salute? In questi giorni sono emerse proposte diverse circa l’utilizzo degli immobili dell’ex ospedale come si è parlato delle aree della STU di proprietà del Comune“ tra cui i quella di collocare la “Cittadella della Salute” in zona industriale Gerbolina.

A tal proposito in tanti si sono chiesti quali possano essere le comodità e i vantaggi che potrebbero godere i cittadini viadanesi localizzando il centro sanitario a ridosso di strutture industriali, in zona estremamente decentrata difficile da raggiungere da chi  non automunito e quali valutazioni economiche da dibattere per l’incremento dei costi di costruzione conseguente all’’acquisizione dell’area  ora di proprietà Viadana Sviluppo SpA .

Meraviglia inoltre che Zanazzi abbia accolto maldestramente un suggerimento di “5 STELLE” che, per farlo toppare, propone di localizzare la “Cittadella della salute” nei locali dell’ex ospedale civile sito in Piazzale De Gasperi; Paolo Zanazzi e il gruppo “5 STELLE” però si dimenticano che in quei locali, non di proprietà comunale bensì della Azienda Ospedaliera Carlo Poma e dell’ASL di Mantova, sono collocati importantissimi servizi sanitari pubblici quali la Lungodegenza e la riabilitazione poste al 1° e al 3° piano dell’ala nord, il servizio di Neuropsichiatria infantile collocato al 2° piano dell’ala nord, gli uffici del distretto sanitario di Viadana, i poliambulatori dell’ospedale Carlo Poma,  il servizio veterinario,  il Nucleo Tossico-dipendenze, i servizi sociali dell’ ASL.; ci dica Paolo Zanazzi dove intenda trasferire tali servizi  per fare posto alla Cittadella della Salute. Che il gruppo “5 STELLE” e Paolo Zanazzi  ci dicano se le loro proposte siano state condivise anche dall’ing. Borrelli direttore generale  dell’ASL di Mantova e dal dott. Stucchi direttore generale dell’Ospedale Carlo Poma o quantomeno che ci relazionino in merito ai contatti che essi hanno avuto con detti funzionari.

Paolo Zanazzi sostiene che l’Amministrazione comunale abbia impedito al consiglio comunale di poter esprimere considerazioni, formulare proposte migliorative come quella da inserire nel progetto, locali da destinare ad utilità davvero pubblica come la sede territoriale del CPS manifestando dubbi sulla convenienza della operazione. Orbene a fronte di un impegno del comune di Viadana pari ad € 245.000 il concessionario ha manifestato l’intenzione di investire circa € 3.800.000 per cui oso sfidare chiunque affermi che si possa considerare squilibrata a favore del concessionario una proposta simile.

Paolo Zanazzi sollecita il concessionario affinchè proceda a costruire la sede del CPS (Centro Psico Sociale) ora collocato nello stabile comunale sito in Via Cavour e in trasferimento poiché non più a norma. Mi chiedo chi debba pagare tale ulteriore investimento: il Comune oppure il Concessionario? E perché contrastare il prospettato utilizzo dei locali della ex Pretura (Via L. Grossi) dal parte del CPS, già avallato dal Ospedale Carlo Poma visto che dovranno essere liberati dal Giudice di Pace che si trasferirà in Via Vittorio Veneto?

Auspicando un riesame attento da parte del consiglio comunale di un progetto di valenza così elevata per Viadana, si dica finalmente la verità in merito se s’intende condividerlo oppure no! I viadanesi potranno ringraziare per questa risposta.

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