Cronaca

Giudice di Pace, Orlando
salva Bozzolo, Viadana e
Asola, Casalmaggiore ko

Bozzolo, Viadana e Asola possono sorridere, Casalmaggiore no (ma questo già si sapeva, non avendo il comune fatto richiesta specifica). Le tre sedi mantovane periferiche del Giudice di Pace vicine o interne al comprensorio Oglio Po resteranno aperte, nonostante da oltre un anno se ne paventasse la chiusura. L’ufficialità per il momento è politica, in attesa che vengano convalidati i progetti pratici presentati dai tre comuni. Ma un primo passo avanti, importante se non decisivo, è stato fatto.

La firma sul decreto 156 del ministero della Giustizia Andrea Orlando ha di fatto accolto quasi per intero le richieste arrivate in particolare dalle amministrazioni comunali, che si sono dette disposte ad accollarsi in parte o per intero le spese di gestione degli uffici, pur di mantenere la sede del Giudice di Pace sul proprio territorio. 285, nel complesso, le sedi periferiche che resteranno aperte, su un totale di 297 istanze formulate dagli enti locali: a saltare, quindi, tra chi ha fatto richiesta, soltanto 12 sedi. Come detto Cremona ride un po’ meno e in particolare Casalmaggiore conosce ufficialmente il suo destino: del resto nessuno, nel comune maggiorino, ha fatto richiesta di un progetto alternativo (come accaduto a Viadana, Asola e Bozzolo), unica strada possibile e conditio sine qua non per scongiurare la chiusura, dunque le possibilità erano già nulle ancora prima di conoscere le decisioni giunte nelle scorse ore da Roma. Gli impiegati del giudice di pace di Casalmaggiore saranno così trasferiti a Cremona ma, stando alle parole del ministro Orlando, non si esclude anche un loro impiego nella vicina Viadana o Bozzolo, perché, per dirla con il guardasigilli, “tutte le chiusure consentiranno in tempo brevi di recuperare personale da impiegare negli uffici giudiziari che risultino in sofferenza dopo i tagli dovuti alla spending review”.

Il ministro Orlando ha spiegato che “si tratta di un’ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria. Dopo una articolata istruttoria si è introdotta così un’innovativa modalità di funzionamento degli uffici del giudice di pace con un coinvolgimento diretto nella gestione del servizio giustizia da parte dei comuni interessati, che si faranno carico del reperimento del personale di cancelleria e dei necessari investimenti economici”. Al momento dell’entrata in vigore del decreto (si presume nel mese di aprile), diventerà definitiva la soppressione degli uffici del Giudice di Pace che non rientrano nell’elenco delle richieste accolte (dunque Casalmaggiore che, come detto, non ha fatto richiesta).

Se per Asola e Bozzolo non dovrebbero esserci grossi problemi, Viadana ha ora un ultimo scoglio da superare: il primo progetto di ridimensionamento degli uffici idonei ad ospitare la sede del Giudice di Pace è stato infatti rigettato dall’apposita commissione del Tribunale di Mantova. Una scelta che il sindaco Giorgio Penazzi aveva considerato “poco comprensibile”, anche perché rientrava, con un taglio alle spese di gestione che il comune si sarebbe comunque accollato, nell’ottica della spending review. Penazzi ha comunque precisato che a breve sarà presentato un piano b, spinti anche dall’entusiasmo della bella notizia ricevuta da Roma poche ore fa (la firma sul decreto è arrivata solo martedì).

Per i cittadini del Casalasco rimane insomma la scomodità sulle controversie, che eventualmente, dal prossimo maggio dovranno essere discusse a Cremona: ma, se non altro – per studiare un caso concreto – una contravvenzione ricevuta in provincia di Mantova potrà essere discussa a pochi chilometri da Casalmaggiore (a Viadana o Bozzolo appunto) senza per forza doversi sorbire i 50 chilometri che separano Casalmaggiore dalla città di Virgilio. Una magra soddisfazione, in ogni caso.

Giovanni Gardani

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