Il monumento al Bijou
non è regolare. Che
fare della rotonda?

Nella foto, la rotatoria sull’Asolana con il monumento al Bijou di Brunivo Buttarelli
CASALMAGGIORE – E’ in piedi, ufficialmente, da una settimana ma non ha ancora smesso di fare discutere. C’è chi lo apprezza a livello estetico, chi sostiene che fosse necessaria una maggiore concorrenza di idee e bozzetti per migliorare il risultato e chi, quasi all’unanimità, ritiene che in fin dei conti, al di là della bellezza (che da sempre è soggettiva), quel che conta è il simbolo che la scultura-monumento rappresenta. Parliamo naturalmente dell’opera di Brunivo Buttarelli, raffigurante in maxi formato (oltre 5 metri di altezza), una delle spille esposte al Museo del Bijou e ad esso proprio dedicata.
Il punto però è un altro: alla base dell’esposizione vi sarebbe infatti un grave vizio di forma, un inghippo tecnico. Di due tipi: il primo meramente formale, il secondo un po’ più in prospettiva perché comporterebbe implicazioni relative anche al regolamento di viabilità provinciale e urbana.
L’ente Provincia di Cremona, che controlla la strada, ossia l’Asolana, declassata negli anni scorsi da statale a provinciale, avrebbe infatti invitato il comune di Casalmaggiore ad un tavolo di lavoro per sciogliere il nodo. Il motivo? Nessuno dal comune avrebbe chiesto l’autorizzazione alla stessa Provincia per ottenere il nulla osta all’installazione. «E’ così – conferma l’assessore ai Trasporti Giovanni Leoni di Gussola, dunque molto legato al Casalasco – e la nostra premura è puramente tecnica. Mi raccomando, non si parli di polemica strumentale. Se avessimo voluto farne una questione politica, avremmo bloccato tutto l’iter proprio in virtù di questa dimenticanza. Il punto è questo: se con Casalmaggiore chiudiamo un occhio, cosa dobbiamo dire agli altri 114 comuni della nostra provincia che insistono su strade provinciali e magari in futuro vorranno un monumento?».
Insomma, fare spallucce non è possibile. «Ma non vogliamo nemmeno che l’opera venga rimossa – spiega Leoni – come il regolamento, se applicato in modo severo, prevede. Con il comune di Casalmaggiore siamo in buoni rapporti e abbiamo intessuto un dialogo tra tecnici: stiamo dunque cercando un margine di manovra, per comprendere se sia possibile concedere il nulla osta, evitando rischi di sorta, e al contempo rendere a norma il monumento, nonostante l’autorizzazione non sia stata richiesta per tempo».
Quando Leoni parla di “rischi di sorta”, il suo pensiero va alla sicurezza stradale. «I monumenti – spiega l’assessore – che insistono su vie provinciali o all’interno di rotonde che si trovano a metà della carreggiata, come accade per la rotonda Diotti, devono essere frangibili per motivi di sicurezza: ciò significa che se un automobilista si scontra con il monumento, dev’essere questo a rompersi a non la sua auto. Chiaramente la scultura di Buttarelli non rientra nella categoria dei monumenti frangibili e qui si pone un problema di responsabilità: se un giorno dovesse verificarsi un incidente grave, la responsabilità sarebbe appunto di chi ha dato il nulla osta alla realizzazione dell’opera».
Ecco perché si valutano due tipi di soluzioni. «O si mitiga l’impatto del monumento con la strada, riducendo il rischio legato a eventuali incidenti, oppure siamo pronti, come Provincia, a declassare quel tratto di strada da provinciale a comunale. A quel punto, chiaramente, le responsabilità dovrebbe prendersele il comune di Casalmaggiore, con relativi costi».
Leoni si dimostra comunque conciliante: «Voglio che sia chiaro: da casalasco sono orgoglioso di quel monumento ed è un merito per Casalmaggiore. Non mi è mai passato per la testa di farlo rimuovere. Però bisogna seguire una procedura e questo a Casalmaggiore non è stato fatto. Per questo cercheremo di trovare un punto di incontro, sperando che vi siano i margini tecnici per andare d’accordo».
Giovanni Gardani
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