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Pomì, per Beltrami
sirene da Modena
Può tornare Cuello?

Nella foto Alessandro Beltrami e Imma Sirressi

CASALMAGGIORE – E’ un triangolo di mercato inatteso quello che coinvolge Casalmaggiore, Modena e addirittura Baku. Un triangolo non solo spaziale ma anche temporale che mescola presente, futuro e passato. Per la Pomì Volley Casalmaggiore il passaggio era abbastanza chiaro dopo le riunioni fiume di martedì e mercoledì: dodici ore complessive seduti alla scrivania con coach Alessandro Beltrami da un lato e il presidente Massimo Boselli Botturi e il dg Giovanni Ghini dall’altro.

In dodici ore, ovviamente, c’è stato il tempo per andare d’accordo, per progettare il mercato in vista della prossima stagione, per stabilire le conferme: su tutte quella di Beltrami, che il club apprezza e con il quale vorrebbe portare avanti un progetto come minimo biennale. Il problema emerge poche ore dopo: mentre Beltrami pensa all’impegno agonistico della nazionale femminile tedesca (è allenatore in seconda), giovedì arriva la chiamata da Modena. La Liu-Jo, che ha rotto con coach Chiappafreddo, pensa infatti a Beltrami come mister del futuro. Una chiamata che non lascia insensibile il tecnico attualmente della Pomì: “Modena è un grande club ed è vero che mi hanno richiesto. A Casalmaggiore sono però legato e riconoscente. Mi prendo qualche giorno per decidere”.

Trapelata sulle colonne della Gazzetta dello Sport la notizia prende dunque corpo grazie alla conferma di Beltrami, che, come avete letto, non chiude a Casalmaggiore, ma nemmeno a Modena. Tradotto: le dodici ore di colloquio rischiano di risultare vane, perché la Liu-Jo ha un progetto importante come la Pomì, ma forse un nome, in questo momento, e soprattutto una storia di maggiore livello, con tutto il rispetto per il sodalizio rosa.

Nel mentre Beltrami, tramite un’intervista ufficiale pubblicata anche sul sito della società, fa il punto della stagione appena conclusa, che qui riportiamo. “Sono orgoglioso – attacca il tecnico di Omegna – di aver allenato questo gruppo e di quello che sono riuscite a fare le ragazze nel corso della stagione, della crescita che hanno mostrato, del “cuore” che ci hanno messo, il risultato è la diretta conseguenza di questo atteggiamento e delle loro innegabili qualità tecniche”.   Queste ultime sono emerse in tutta la loro pienezza? “Ho creduto e credo tuttora che questo gruppo avesse grandi potenzialità, il problema era riuscire ad esprimerle, a farle funzionare insieme, forse in alcuni casi bastava poco di più per cogliere altri importanti risultati oltre a quelli raggiunti anche su campi proibitivi, ma penso che ognuna abbia dato tutto quello che aveva”.

Hai avuto il privilegio di allenare una squadra giovane, quanto ha inciso la carta d’identità di molte delle giocatrici sulle prestazioni e sui risultati? “Ha inciso eccome – prosegue Beltrami – oltre della giovane età, parlerei anche della scarsa abitudine a giocare con formazioni di alto livello. Nella gestione di alcuni momenti chiave si è peccato di ingenuità anche se in alcuni la voglia di emergere di queste ragazze ne ha esaltato coraggio e spregiudicatezza”. Quali i momenti buoi che vorresti cancellare e quelli esaltanti della stagione che invece ti senti di ricordare con piacere? “Sicuramente le sconfitte con Novara resteranno macchie difficili da cancellare, le vittorie con Busto, Bergamo e Modena i passaggi da ricordare per sempre. Il mese di gennaio si è rivelato di difficile gestione, ci siamo trovati gioco forza a provare ad alzare l’asticella delle nostre prestazioni ma questo ha prodotto importanti risultati nei mesi seguenti quando siamo riusciti a produrre quel che ci eravamo prefissati come gioco infilando quattro successi consecutivi e ponendo le basi per il settimo posto finale”.

Un settimo posto al quale la Pomì è stata ‘condannata’ dopo la sconfitta nell’ultimo turno di regular season con Novara, convinto della sua superiorità? “Non credo che Novara fosse in valore assoluto migliore di noi, soprattutto alla fine, dove molte nostre potenzialità erano divenute realtà, credo solo che dalla sua avesse più esperienza nei singoli, maggiore gestione delle situazioni critiche, i due set persi ai vantaggi sono li a dimostrarlo”.

La società, volendoti come allenatore, non ha mai nascosto il desiderio di iniziare un ciclo, un tecnico giovane ed emergente per una squadra giovane e votata al futuro. C’è la disponibilità a continuare questo progetto e se si cosa servirebbe per dargli un seguito e puntare ad una crescita in termini di risultati? “Sono molto felice di aver fatto la scelta di sedere sulla panchina di una squadra come Casalmaggiore, ringrazio la società che ha creduto in me, non era scontato. Mi hanno lasciato lavorare, e spero che i risultati e la crescita delle ragazze abbia ripagato la fiducia. Certo che vorrei continuare, soprattutto sperando di mantenere alcune delle pedine che sono cresciute con noi questo anno per dare continuità al lavoro appena iniziato”. Chiudiamo con un parere sull’ambiente, su Casalmaggiore che per la prima volta si è affacciata ai massimi livelli pallavolistici nazionali, sulla società e sul pubblico. “Sono stato accolto come meglio non avrei potuto sperare, l’ambiente e il pubblico si sono affezionati molto a noi, alla squadra nel corso dei mesi, è stato davvero bello vivere questa esperienza. La società ha mostrato grossa disponibilità e pazienza, anche nei momenti più bui, e ha fatto sentire la sua presenza, sempre, questo non è poco. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, partendo dalle ragazze, dal mio staff, società, giornalisti, fino ad arrivare alle persone più anonime e che hanno lavorato dietro le quinte favorendo il risultato finale, ognuno ha dato il  proprio contributo alla causa, piccolo o grande che sia e che fa parte del grande totale che è stata la nostra stagione”.

Insomma, il tecnico si dice disponibile, ma intanto ci sta pensando: dubbi, grossi e legittimi, si addensano sulla sua scelta, al di là delle dichiarazioni al miele. Anche perché, come detto, non si tratterebbe di “scartare” Casalmaggiore ma di scegliere Modena, compiendo un passo avanti, in teoria, nella carriera da tecnico. Sempre dalla Gazzetta dello Sport intanto emerge un’altra voce: a Casalmaggiore potrebbe tornare, stavolta in A1, Claudio Cesar Cuello, che al momento è ancora in Azerbaigian alla guida della Lokomotiv Baku, ma che nel Casalasco ha più volte confermato di trovarsi bene. Dopo la mezza stagione in A2, da febbraio a maggio 2013, con una finale di Coppa Italia persa (con Frosinone) e una finale playoff persa (con Ornavasso, poi è giunto il ripescaggio), ma anche tanti punti messi insieme in regular season, per lui sarebbe un ritorno. La società non conferma, tuttavia: “Al momento il nostro allenatore è Beltrami, col quale c’è stata una stretta di mano: per noi quel gesto vale più di una firma sul contratto” taglia corto il presidente Boselli Botturi. Resta da capire se le sirene modenesi varranno di più anche di quella stretta di mano.

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