Politica

Martignana, il bilancio
non approvato scatena
la guerra Fazzi-Gozzi

Nella foto Gozzi, una parte del volantino della discordia e Fazzi

MARTIGNANA DI PO – A una settimana esatta dalla scadenza delle elezioni (il 25 maggio è tempo di votare) a Martignana la campagna elettorale si scalda. O meglio si inasprisce, diventando anche una battaglia di carte, esposti alla procura, polemiche sul bilancio.

E’ proprio la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2013 ad avere fatto scattare la molla: Domenico Fazzi, candidato per la lista “Uniti per Martignana”, nonché ex sindaco, ha raccolto le firme dei consiglieri di minoranza attuali Paolo Sbernardori e Patrizia Cannella, presentando un esposto alla Prefettura di Cremona. “In qualità di consiglieri di minoranza” hanno scritto i tre “si provvede a segnalare la mancata consegna del bilancio consuntivo 2013 dell’Ente, la mancata convocazione del Consiglio Comunale ed il conseguente venir meno dell’approvazione del predetto bilancio consuntivo 2013 entro i termini di legge, ovvero entro il 30 aprile 2014. A riguardo si chiede un Vostro intervento ispettivo presso il Comune al fine di verificare la legittimità del comportamento tenuto dal sindaco Alessandro Gozzi, nonché responsabile del Servizio Finanziario dell’Ente, oltre che accertare eventuali responsabilità in capo allo stesso e di adottare ogni eventuale idoneo provvedimento utile o necessario per ripristinare la legalità”.

Come noto, la mancata approvazione di un bilancio può essere causa sufficiente per il commissariamento di un comune: una mossa, quest’ultima, che sarebbe più simbolica che effettiva, dato che, anche se la decisione della Prefettura dovesse andare in questa direzione, le elezioni sarebbero dietro l’angolo, dunque il commissario non avrebbe il tempo materiale per insediarsi e agire.

Indirizzato anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti, oltre che alla Prefettura di Cremona, il documento non ha ovviamente lasciato indifferente il sindaco Gozzi che ha subito replicato. “Non c’è nulla di illecito” ha spiegato “e non mi stupisce che le minoranze si attacchino a queste carte bollate per provare a fare campagna elettorale. Non è il primo esposto che arriva contro la mia giunta, ma io ho già parlato sia alla Procura che alla Prefettura, perché interrogato, spiegando che il nostro comune si è appellato al cosiddetto decreto Salva Roma che offre agli enti locali la possibilità di approvare il consuntivo non più entro il 30 aprile ma entro il 30 giugno. Siamo assolutamente in regola”.

La battaglia, intanto, va avanti: giusto sabato mattina a Martignana di Po sono stati consegnati ad alcuni cittadini volantini al fiele, sempre realizzati da Fazzi contro l’operato di Gozzi. Un volantino che presenta anche il celebre quadro di Francisco Goya “Il sonno della ragione genere mostri”, declinato politicamente in “Quando dorme il buon senso, si generano mostri (amministrativi e non solo…”). Indubbiamente forte il contenuto, dato che lo stesso Gozzi viene paragonato a Dracula, con la frase “affidereste un flacone del vostro sangue in custodia a Dracula?”.

Fazzi insiste poi, nello stesso volantino, sui costi inutili che il comune di Martignana ha affrontato negli ultimi cinque anni di gestione Gozzi. Soprattutto, lo stesso candidato elenca i bilanci dal 2009 al 2013: nel 2009, si elenca, Fazzi (all’epoca sindaco) ha chiuso con un attivo di 34461 euro; nel 2010 (primo bilancio di Gozzi) il comune ha chiuso con un attivo di 80mila euro circa. Da lì la discesa, sembra suggerire il volantino, dato che nel 2011 si è tornati sull’attivo di 34mila euro circa, fino al passivo di 151747 euro del 2012. Significativo, in tema di vis polemica, il grande punto di domanda che campeggia sul bilancio 2013, come visto non ancora presentato.

Fazzi peraltro calca la mano: “Il Comune di Martignana di Po è a rischio commissariamento, ha le tasse più alte della Lombardia, è un cavallo imbizzarrito che corre verso il burrone. Per questo lo slogan di Uniti per Martignana di Po è “Per tornare al buon senso” e la prima cosa che faremo, se sarò eletto, sarà ridurre le spese per abbassare le tasse”. Insomma una vera e propria guerra che ora manda in campo l’artiglieria pesante, a una settimana dal voto. Nel volantino Fazzi insiste anche sull’unione con Casalmaggiore, piuttosto che con altri comuni come Torricella del Pizzo, Gussola, Motta Baluffi, Cingia dè Botti e Scandolara Ravara, caldeggiata da Gozzi. Ma questo passaggio, dinnanzi all’attacco sul bilancio consuntivo, passa quasi in secondo piano.

Giovanni Gardani

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