Viadana, genitori per
la settimana corta contro
la direzione scolastica

VIADANA – Una volta i genitori consideravano la scuola una specie di valvola di sfogo dove mandare i bambini liberandosene per alcune ore al giorno. I tempi sono cambiati anche in questo senso ed ora mamme e papà vogliono i pargoletti più vicini a loro, chiedendo agli Istituti di mandarli a casa prima praticando la settimana corta. Una frequenza che duri dal lunedì al venerdì pur rispettando le 27 ore settimanali attraverso due rientri pomeridiani, lasciando così gli alunni a casa il sabato. Questo per diversi tipi di esigenza: quello della famiglia condizionata da un modello di vita lavorativo intenso e quello dei bambini stessi per poter interrompere la settimana scolastica con uno stacco più consistente e rigenerante. I genitori lavoratori (sostengono i firmatari della proposta) chiedono di poter condividere coi propri figli la giornata del sabato e della domenica per stare maggiormente insieme godendo di più tempo e libertà. Tale richiesta presentata alla presidenza dell’Istituto Comprensivo di via Vanoni a Viadana era però stata respinta perché si scontrava con i tempi tecnici stabiliti dalle iscrizioni online da parte delle famiglie.
Al che si è scatenata una vera e propria battaglia di carte e reclami tra i genitori favorevoli a cambiare il modello organizzativo già dall’anno scolastico di imminente apertura creando una prima classe elementare con la formula della settimana corta e gli organismi dirigenziali non concordi. Oltretutto, sempre secondo i proponenti, dalla direttrice scolastica a suo tempo sarebbe giunto un segnale di disponibilità adesso negato. I genitori avrebbero già raccolto un totale di 23 firme di mamme favorevoli alla settimana corta, attraverso cui chiedere la cancellazione della delibera dell’Istituto in cui si escludono per quest’anno modifiche o cambiamenti all’orario scolastico tradizionale. “Il Consiglio d’Istituto – riporta la piccata lettera dei genitori – ha il potere di indirizzare, di indicare criteri e parametri non certo quello di vietare o boicottare le istanze di un numero di genitori sufficienti alla formazione di una classe con le caratteristiche richieste. Il diniego all’istanza formulata dai genitori è pertanto infondato ‘ultroneo’ e illegale sia dal punto di vista giuridico che eventualmente organizzativo”: conclude il reclamo di genitori spedito alla dirigenza scolastica.
Rosario Pisani
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