Cronaca

Trenino, quanto
mi costi? Tutte le spese
di privati e Comuni

Nella foto, l’inaugurazione del trenino sperimentale Expo

SABBIONETA – Il fenomeno del momento nel comprensorio Oglio Po, o meglio tra Casalmaggiore e Sabbioneta, si chiama trenino sperimentale Expo. Attivo da inizio settembre, terminerà il suo percorso la prossima domenica, in attesa di essere riproposto, probabilmente come evento fisso, da maggio a ottobre del 2015. Un trenino che ha unito le due cittadine, una patrimonio Unesco come noto, ma che non è stato utilizzato semplicemente da casalaschi o sabbionetani: anche alcuni turisti, infatti, sono saliti per visitare le bellezze locali, oltre che per arrivare alla stazione ferroviaria per trasferirsi nella vicina Parma, altra città degna di nota e più facilmente raggiungibile da Casalmaggiore, via rotaia, rispetto a Cremona. Un assaggio delle vere potenzialità e dei veri obiettivi del nuovo mezzo di trasporto.

Ecco perché il trenino potrebbe presto abbandonare l’etichetta di fenomeno passeggero. Anzi, del trenino ora si parla anche nelle stanze amministrative: giusto lunedì sera a Sabbioneta il sindaco Aldo Vincenzi, rispondendo a un’interpellanza presentata dal gruppo di minoranza rappresentato da Franco Alessandria, ha potuto fare il punto della situazione, indicando costi, sponsor e prospettive. Un elenco di cifre indubbiamente interessanti: 80 i commercianti e una decina le aziende coinvolte tra Casalmaggiore e Sabbioneta, oltre alle Confcommercio di Mantova e Cremona (quest’ultima vorrebbe esportare il trenino sotto il Torrazzo per l’ormai prossima Festa del Torrone), alle due Pro Loco e alle amministrazioni.

L’iniziativa è costata in tutto 8000 euro più iva, con l’aggiunta di 500 euro per la promozione e altri 700 euro circa per tasse d’affissione: spese coperte per 6000 euro dagli sponsor e per 1000 euro a testa dai due comuni, mentre i 1200 euro mancanti sono arrivati dalle due Pro Loco. Spese contenute, se si considera la funzione sociale del trenino, utilizzato anche da scuole, cooperative per disabili, oltre che da cittadini e soprattutto il possibile ritorno economico dal punto di vista turistico. Anche perché l’impressione è che il boom di questa novità non abbia ancora svelato per intero il suo potenziale.

Giovanni Gardani

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