Cronaca

Serata Gender,
Rive Gauche attacca:
“Discriminatorio”

Nella foto un momento della serata di martedì

CASALMAGGIORE – La serata sull’ideologia Gender organizzata in Auditorium Santa Croce a Casalmaggiore martedì sera, pur trascorrendo in un clima più sereno e tranquillo del previsto, non poteva lasciare indifferente l’opinione pubblica e in parte anche il mondo politico. Le prime reazioni di dissenso, dopo l’intervento durante il convegno di Mario Daina, riconducibile all’area Pd, giungono dal circolo casalese Rive Gauche. “L’altra sera un “Giurista per la vita”, l’Avvocato Gianfranco Amato, ha parlato ininterrottamente per circa due ore davanti ad un numeroso pubblico, alternando toni pacati, quasi rassicuranti, con urla da vero e proprio imbonitore” spiega il circolo nel comunicato stampa “. Ha iniziato chiarendo che gli omosessuali hanno già gli stessi diritti degli eterosessuali e che non vengono discriminati in alcun modo e, citando fantomatiche statistiche, non risulta che siano oggetto di alcuna violenza, ha persino negato i suicidi adolescenziali legati proprio all’omofobia. Ha proseguito affermando che è rischioso creare categorie, perché se si crea una categoria che raggruppa gay/lesbiche/bisessuali/transgender (lgbt) si rischia che tali soggetti possano ottenere più diritti degli stessi eterosessuali (i normali) con conseguenti agevolazioni a loro favore, nel mondo del lavoro, della scuola, etc. ed arrivare così a vivere in una società dove gli eterosessuali diventerebbero i discriminati! Ha rincarato, mischiando nello stesso pentolone arte, letteratura, pedopornografia, concetti spiegati con un continuo uso e abuso di terminologie in lingua inglese citando, a supporto delle sue affermazioni, vari “aneddoti” personali. Fra i tanti l’incontro con un’omosessuale , a sua detta, portavoce di tanti omosessuali, assolutamente contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso”.

Una critica su tutti i fronti, quella di Rive Gauche, anche al pubblico poco preparato in materia, secondo il circolo. “La sua arringa mischiata a continuo stupore causa l’ignoranza del pubblico in merito alle leggi, testi, risultati di statistiche e via dicendo, alla fine ha supportato la teoria che in Italia e in Europa esista una lobby (massoneria) di difensori del mondo lgbt, gli stessi che subdolamente farebbero uscire (dal cilindro) libretti sull’educazione sessuale che parlano anche di teoria gender. Il “rischio”, la “paura” è che i cittadini disinformati e poco attenti evitando di contrastare questo fenomeno, si ritrovassero poi a vivere in un regime dove le leggi “razziali” dettate dal mondo omosessuale potrebbero discriminare e condannare il mondo eterosessuale e cattolico. A riprova di ciò, come esempio, viene citato persino il periodo storico del regime fascista con l’improvviso apparire delle leggi razziali”.

L’accusa, come detto, è anche politica e dal comunicato si evince subito dopo. “Ciliegina sulla torta, il saluto finale dell’assessore all’istruzione e pari opportunità (Sara Valentini, ndr) che, ringraziando l’Avvocato, ha dichiarato che lei stessa “in qualità di politico” ha una missione precisa: quella di condurre i bambini attraverso un percorso formativo, con l’aiuto dei dirigenti scolastici, che li porti a riconoscere come unica famiglia possibile quella composta da uomo e donna, specificando (udite udite!) uomo e donna che possano avere figli! Pensiamo che queste parole non siano degne di nessun commento, colme come sono di discriminazione verso le coppie lgbt e persino verso quelle famiglie che non possono o non vogliono avere figli! A questo punto l’incipit della serata, “tra realtà e follia”, cominciava ad avere un senso compiuto”.

Infine una sorta di “apertura” al mondo cattolico, o almeno a parte di esso. “Nonostante la tristezza e la rabbia di fine serata quello che ci rincuora è sapere che, una gran parte di cattolici praticanti, che ci hanno poi contattato, non la pensano così e che le lotte per i diritti lgbt sono supportate da tanti cittadini, anche eterosessuali, che desiderano solo vivere in una società civile dove tutti possano avere uguali diritti e doveri”.

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