Cronaca

Colmo di piena passato:
a Casalmaggiore
il Po a +6,34 metri

Il grande fiume nell’area golenale casalasca

CASALMAGGIORE – Il colmo di piena del Po, a Casalmaggiore, è stato raggiunto alle ore 1,10 di sabato, quando il livello del fiume ha toccato i 6,34 metri sopra lo zero idrometrico. Nelle prime ore del mattino l’acqua ha iniziato a decrescere, pur mantenendosi oltre la soglia di criticità elevata (5,60 metri s.z.i). Anche a Boretto le rilevazioni Aipo confermano il calo, mentre la piena sta lentamente transitando per Borgoforte, dove il livello del Po ha superato di oltre un metro la terza soglia di criticità. Nessun problema per il ponte che collega Casalmaggiore al territorio emiliano. Diversa la situazione per Viadana: dalle ore 24 di venerdì il ponte sul Po in direzione Boretto è stato chiuso al traffico dei mezzi superiori ai 35 quintali, che potranno percorrere invece il ponte Guastalla-Dosolo.

Venerdì il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha fatto visita alla sede centrale dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, a Parma, per una riunione operativa con il direttore Bruno Mioni e i dirigenti. Il ministro è stato informato in particolare sull’andamento della piena del Po e, più in generale, delle problematiche idrauliche del reticolo del bacino. “Siamo di fronte – ha detto Galletti – a una delle piene del Po più significative degli ultimi anni: su questo c’è la massima attenzione del Governo, l’ottimo lavoro di Aipo e di tutte le strutture di Protezione Civile”. “La lotta al dissesto idrogeologico – ha aggiunto Galletti a margine dell’incontro – è una priorità assoluta di questo Governo. Abbiamo recuperato oltre due miliardi di euro bloccati e molti di questi sono già cantieri. Altri cinque li chiede il mio ministero per il Piano 2015- 2021, cui si aggiungono due miliardi di cofinziamento regionale: credo che con nove miliardi disponibili si possa fare un buon lavoro. Bisogna siglare un grande patto nazionale per il territorio: istituzioni centrali e locali, assieme ai cittadini, devono costruire nel Paese una nuova cultura ambientale, senza la quale ogni intervento d’emergenza e di prevenzione sarà inutile”.

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