Cronaca

A Casteldidone
i funerali di
Giorgio Gobbi

Nella foto, Giorgio Gobbi

CASTLDIDONE – Giorgio Gobbi, il 43enne assassinato dal cognato Luciano Bonazzoli, verrà ricordato questa mattina nella chiesa del suo paese d’origine, Casteldidone, dove alle 10,30 saranno celebrati i funerali. La salma arriverà da Parma circa un’ora prima per dare il tempo ai famigliari, ai tanti conoscenti e agli amici di stringersi attorno alla bara per un’ultima preghiera prima della funzione ufficiale e definitiva. Dopodichè su questa drammatica e angosciante vicenda calerà per sempre il silenzio, lasciando da soli nel dolore tutti quelli che di più hanno sofferto, dalla mamma Franca, alla fidanzata Alina fino ad arrivare alla sorella Claudia che oltre allo strazio per la perdita del fratello dovrà fare i conti con  il dramma di un marito in carcere accusato di essere stato l’autore del delitto. Venerdì in paese sono apparsi gli annunci funebri che annunciavano la data e l’ora dei funerali di stamattina nella parrocchiale di Casteldidone, officiati da don Mario. Al termine della triste cerimonia la bara verrà portata nel locale cimitero per la sepoltura. Una vicenda quella di Giorgio Gobbi, noto commerciante di auto che aveva gestito anche l’autosalone Luxury di Viadana, da suscitare impressione e scalpore. Giovedi della scorsa settimana la ragazza rumena con cui conviveva da alcuni mesi in un paese vicino a Cremona si era recata dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Il giorno dopo i militari di Parma grazie al dispositivo “Gps” montato sulla vettura di Gobbi rintracciarono la Range Rover nera parcheggiata presso il centro Commerciale Centro Torri con il corpo del commerciante freddato con due colpi d’arma da fuoco, nascosto nel baule. Sono passati alcuni giorni e all’improvviso il colpo di scena, Giorgio Gobbi non era stato ucciso dalla mafia come si era potuto pensare in un primo momento per la modalità del delitto bensì dal marito della sorella. La vittima avrebbe consegnato al cognato alcuni orologi e oggetti di valore di cui pretendeva la restituzione. Restituzione che non poteva avvenire perchè Luciano Bonazzoli, contitolare della Luma di Viadana, nel frattempo aveva dilapidato il capitale per soddisfare la sua passione per il gioco. A questa conclusione sono giunte le indagini dei Carabinieri   stabilendo anche che il delitto è avvenuto negli uffici della stessa ditta di infortunistica che il Bonazzoli di origini bresciane gestiva con altri soci. Dopo avergli sparato avrebbe caricato il cadavere del cognato abbandonandolo poi dentro l’auto nel parcheggio a Parma.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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