Federici a Cavatorta:
“Noi trasparenti,
lui dica ora la giunta”
Nella foto Nicola Federici
VIADANA – Torna all’attacco Nicola Federici a pochi giorni dal ballottaggio della verità con Giovanni Cavatorta. “Dal primo turno abbiamo capito la volontà di cambiamento che voi cittadini avete espresso e che, per tempistiche sempre molto serrate, forse non siamo riusciti a trasmettere fino in fondo – spiega il candidato del centro-sinistra analizzando il fondo e non mancando di analizzare anche casi di macro-politica – . Le notizie di questi giorni di Mafia Capitale ci fanno schifo. Noi siamo un’altra cosa, noi siamo normali cittadini che vogliamo amministrare con trasparenza ed onesta il nostro comune”.
L’analisi torna poi sul locale. “Personalmente e in totale sincerità, ritengo che al primo turno la vera forza di cambiamento fosse il Movimento 5 Stelle a cui faccio i miei complimenti per l’ottimo risultato ottenuto. Ora la scelta ultima è sue due persone che rappresentano due proposte amministrative che, a ben guardare (si vedano anche le persone elette in consiglio comunale) hanno riferimenti con il passato amministrativo di Viadana”.
Federici rivendica scelte che hanno rispettato le promesse elettorale. “Ci tengo a precisare che nella mia proposta ho voluto dare un netto taglio con il passato non solo a parole ma con i fatti. In campagna elettorale ho dichiarato niente apparentamenti e ho mantenuto questa promessa; più ruoli alle donne: ho nominato, come mio Vice Sindaco Elisabetta Colombo, donna di carattere, fuori da ogni schema politico; ho detto che avrei avuto una squadra di giunta composta da persone competenti: ho nominato in parte e nominerò l’intera giunta prima del voto del 14 giugno, scegliendo persone meritevoli e in totale discontinuità dal passato. La nostra squadra, infatti, qualora avrà la possibilità di esprimersi, vedrà 7 consiglieri comunali su 10 quali persone completamente scollegate dalle vecchie logiche di partito e di poteri consolidati”.
Poi la stoccata all’avversario. “Farà così anche Cavatorta prima del ballottaggio o non ne sarà in grado perché nella sua squadra di giunta ha previsto almeno una persona che non ha niente a che fare con il cambiamento? Gualerzi, Avigni e tanti altri rispecchiano il passato ce li troveremo in giunta o in qualche altro ruolo o magari qualche loro parente stretto? O come dicono altri rumors per tenere unite le liste sono stati promessi tanti assessorati che fare la squadra oggi vorrebbe dire scontentare qualcuno e non avere i suoi voti nel ballottaggio. I cittadini hanno bisogno di chiarezza e se si parla di cambiamento, bisogna dimostrarlo fino in fondo. Noi lo stiamo dimostrando con i fatti”.
Federici poi amplia ulteriormente il suo programma elettorale. “Ho dichiarato che come prima cosa il primo giorno da sindaco sarà quella di riaprile le porte del comune, che la commissaria ha fatto chiudere. Come seconda cosa, sarà quella di convocare tutti i candidati sindaci e i rappresentati dei partiti viadanesi, e metterò sul tavolo la lista delle cose prioritarie di cui Viadana ha bisogno. Viadana ha bisogno di unità d’intenti. E tutti insieme dobbiamo lavorare per un unico obiettivo. Ad integrazione di questa proposta abbiamo ritenuto necessario che il tavolo oltre alle posizioni politiche fosse aperto anche alle rappresentanze del territorio, non possiamo prendere decisioni sul territorio come le Frazioni Nord senza aver nessuno che le rappresenti. Le Frazioni soprattutto quelle Nord devono avere la possibilità di essere coinvolte direttamente nelle scelte dell’amministrazione”.
Tra i passaggi chiave che il problema del ponte di Torre d’Oglio. “Il problema del ponte di barche chiuso nuovamente senza nessun preavviso è il modo peggiore di lavorare per gli enti pubblici. Il territorio deve essere coinvolto. Dobbiamo avere la capacità di dire abbiamo sbagliato e ripartire trovando soluzioni condivise, un territorio non può essere isolato. La nostra proposta di aprire un osteria all’ingresso del ponte oltre ad essere un occasione per creare movimento e turismo può servire per gestire meglio la struttura, coordinandola con il territorio”.
Altro passaggio chiave quello sul Giudice di Pace. “Tra le prime cose da fare ci sarà la convocazione immediata di tutti i sindaci dell’OglioPo mantovano per trovare una sintesi che porti ad un progetto unico per il mantenimento del Giudice di Pace a Viadana la scadenza è il 31 luglio e bisogna fare tutto in fretta. I sindaci Torchio, Vincenzi e Baruffaldi che giustamente si sono battuti con la commissaria perché fosse mantenuta la decisione presa dalla passata amministrazione per il mantenimento del Giudice di Pace come gli altri sindaci dovranno darci una mano per fare in modo che il servizio torni presto nell’Oglio Po”.
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