Cronaca

“Ciao Sergente”,
lo strazio di Solarolo
per Mattia Rossi

Nella foto alcune immagini del funerale e l’intervento dell’ambulanza per soccorrere una 17enne colta da malore

SOLAROLO RAINERIO – Il nomignolo con cui gli amici identificavano Mattia Rossi appariva su un grande striscione vicino alla casa da cui è partito il feretro, venerdì mattina poco dopo le 9,30: “Ciao Sergente”. Un altro messaggio ancor più struggente era invece scritto su un lenzuolo bianco appeso alla facciata della chiesa: “In Paradiso avevano bisogno di un eroe”. Bastavano questi due particolari a spiegare l’enorme dolore e l’angoscia che la perdita del 19enne, morto venerdì sera sulla strada di Gussola investito da un furgone mentre tornava a casa a Solarolo Rainerio in bicicletta, ha suscitato in un mare di coetanei che hanno partecipato al rito funebre. In chiesa, uno di loro poi non ha retto cadendo a terra svenuta e abbattuta dall’angoscia. Era un’amica 17enne di Gussola fortunatamente soccorsa dal 118 e portata via in ambulanza per controlli, per fortuna in codice verde.

Il parroco don Mario Binotto, attorniato da tanti altri sacerdoti, ha spiegato di aver voluto il silenzio nel targitto da casa alla chiesa per poter ascoltare la presenza del Signore giunto ad accompagnare Mattia verso la Vita Eterna: alla Sacre Scritture il parroco si è appellato per comprendere ancora una volta che il disegno divino costituisce un mistero a cui nessun perché o percome può fornire risposta. Alla fine due i messaggi letti da compagni di scuola per salutare un amico speciale con l’animo grande “e con la tua solita aria da sergente”. “Ti attende il Paradiso degli uomini dolci” ha sottolineato una compagna della 5° Einaudi, che tra pochi gironi Mattia avrebbe cominciato a frequentare.

Strazianti le parole della mamma mentre la bara usciva dalla abitazione, piangendo disperatamente: “Cos’hai combinato, testone, Dovevi seppellire me, dovevi!”, mentre la nonna rispondeva “Non è lui che ha combinato, non è stato lui”. Dopo la conclsuione del rito funebre la bara sul carro funebre della ditta Bonini ha proseguito il tragitto per Gussola per la sepoltura, passando accanto al luogo dove il giovane era stato travolto e ucciso sul colpo.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...