Politica

Busi caldo, interviene
politica. CNC: “Sindaco
prenda posizione”

Nella foto il gruppo Casalmaggiore la Nostra Casa

CASALMAGGIORE – Lo stato di agitazione proclamato dalle tre sigle sindacali e le dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte da Sabrina Negri (Cgil), Roberto Dusi (Cisl) e Fulvio Corbari (Uil) relative alle difficoltà di dialogo con il Cda della Fondazione Conte Carlo Busi di Casalmaggiore hanno provocato reazioni anche in seno al consiglio comunale casalese. “Stiamo seguendo la vicenda con molta preoccupazione”: così Pierluigi Pasotto, Calogero Tascarella e Francesco Bini del gruppo ‘Casalmaggiore la nostra casa’. “Siamo preoccupati per le prese di posizione, la mancata conciliazione davanti al Prefetto e, di contraltare, dal silenzio assordante del sindaco Filippo Bongiovanni e degli assessori di competenza”.

“Riconosciamo la libertà e l’indipendenza di gestione propria del presidente Franco Vacchelli e del Cda del Busi – precisano da ‘Casalmaggiore la nostra casa’ -, ma ciò non toglie che, come da tradizione, i responsabili possano venire in consiglio comunale a relazionare sulla situazione attuale e per dare le coordinate e le strategie future. Cosa che si era soliti fare anche nella scorsa amministrazione comunale”. “Non ci sfugge – sottolineano Pasotto, Tascarella e Bini – il fatto che sia il presidente che il Cda del Busi siano stati eletti dalla maggioranza del consiglio comunale, dallo stesso consesso che ha scelto di lasciare fuori dalla Fondazione un nostro rappresentante impedendoci di svolgere una corretta funzione di controllo. Ci dispiace quindi di dover apprendere le notizie relative alla Fondazione Busi dagli organi di stampa”.

“Noi abbiamo dato la nomina del presidente e preso parte alla votazione del Cda per senso di responsabilità, ma deleghe in bianco non le diamo neanche a noi stessi”: tuonano da ‘Casalmaggiore la nostra casa’. “Su questa questione chiediamo venga fatta chiarezza al più presto. Ci domandiamo cosa abbia portato alla dichiarazione dello stato di agitazione e alla convocazione di un’assemblea molto partecipata, se poi il vantaggio a favore della Fondazione è di 4mila euro. Ci chiediamo come mai si sia deciso di non rinnovare il contratto di affitto al Caaf patronato Cgil per un affitto di circa 800 euro al mese. Vorremmo capire, e lo diciamo senza polemica, quale sia la strategia di gestione della Fondazione Busi, in che direzione vada il bilancio, che scelte strategiche siano state fatte”. Non solo: “Invitiamo il sindaco a prendere posizione su questa questione. Visto che presidente e Cda sono stati nominati dai gruppi consiliari, è ora che chi ha fatto queste nomine si assuma le proprie responsabilità”.

Simone Arrighi

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