Tibre, incontro a
Colorno: il documento
arriva a Regione Emilia

Nella foto un momento dell’incontro a Colorno
COLORNO – L’incontro di martedì sera a Colorno, che ha visto la partecipazione di molti sindaci della Bassa Parmense, confinante con il comprensorio e, per il Casalasco, di Cesare Vacchelli coordinatore dei Comitati e associazioni ambientaliste, di Gianfranco Maffezzoli, vicesindaco di Torre dè Picenardi, e di Alessandro Gozzi, primo cittadino di Martignana di Po, ha partorito un documento che venerdì alle ore 13 verrà consegnato alla sede di Regione Emilia Romagna a Bologna all’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini. Il tema è ovviamente il Tibre, per scongiurarne la realizzazione e proporre soluzioni alternative.
Il documento, indirizzato anche a Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia, a Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura e al Ministro dei Trasporti Graziano Delrio esprime “giudizio positivo rispetto alla scelta di “cancellare” il secondo lotto del Ti-Bre autostradale, in quanto anche da noi sempre ritenuta opera inutile e dannosa, con flussi di traffico inesistenti, dai costi esorbitanti e completamente a carico dei contribuenti e degli utenti; giudizio negativo e richiesta di ripensamento rispetto alla volontà espressa di confermare, invece, la realizzazione del 1° lotto del Ti-Bre, in quanto riteniamo ciò un’inutile scempio di un territorio di pregio, ancora più ingiustificabile alla luce della rinuncia al completamento dell’intera opera”.
“Si ritiene, in proposito, possibile oltre che urgente intervenire sulle criticità della viabilità ordinaria della parte di territorio sopra richiamata ( SP72“Parma–Mezzani“), senza subordinarne i lavori a scelte autostradali molto discutibili – si legge nel documento – mentre si è piena condivisione rispetto alla scelta di investire sulla linea ferroviaria “Pontremolese” e sulla sua prosecuzione verso Verona, confermando così la strategicità del corridoio ferroviario del Ti-Bre, in grado di collegare i porti dell’alto Tirreno con il nodo di Verona e quindi con la Pianura Padana e il nord Europa. Si chiede in proposito di inserire nella proposta di Programma delle Infrastrutture Strategiche, per quanto di competenza della Regione Emilia Romagna, anche il potenziamento della linea ferroviaria Parma-Colorno-Casalmaggiore-Piadena-Mantova-Verona così come indicato nel recente apposito studio commissionato dalla società Ti-Bre srl alla Soc.Coop. Eidos. Tutto ciò in stretta sinergia con le altre regioni interessate e con RFI”.
Non mancano altre proposte. “Si chiede di inserire la Ti-Bre dolce, cioè la Cilcovia n.°16 (Tirrenica) della rete nazionale ciclabile BicItalia, (Verona-Mantova-Sabioneta-Caslamaggiore-Colorno-Parma-Sala Baganza-Berceto-Passo della Cisa-Pontremoli-Sarzana-Pisa-Livorno). Questo al fine di rendere coerente la pianificazione con un piano integrato dei trasporti e della mobilità sostenibile ispirato alla “Carta di Lussemburgo per la mobilità ciclistica”, alla cui stesura ha partecipato il 7 ottobre 2015 anche il ministro Delrio, che indica la bicicletta come mezzo di trasporto che deve essere riconosciuto come paritario rispetto alle altre modalità da tutti gli Stati membri della UE”.
Viene inoltre richiesto di bloccare il primo lotto del Ti-Bre attraverso “la richiesta al Governo di una moratoria e la sospensione di qualsiasi attività riguardante il 1° lotto, l’avvio di una trattativa con la Commissione Europea per ottenere la sostituzione del progetto autostradale con quello del Ti-Bre ferroviario, all’interno dell’accordo siglato dal governo con la Commissione stessa, che consentì la proroga al 2031, in capo alla società Autocisa spa, della concessione per l’A15 (Parma-La Spezia), l’emanazione di un’apposita legge per autorizzare Autocisa spa ad accantonare per il futuro quote derivanti dall’introito da pedaggi dell’ A15, oltre ai rincari di quelli già garantiti dalla delibera Cipe del 22 gennaio 2010 (in ragione del 7,5 % annuo per 8 anni), per finanziare il Ti-Bre ferroviario anziché quello autostradale. (Come fece il governo Prodi con Autobrennero per cofinanziare il raddoppio del nuovo tunnel di valico) e la stipula di un accordo transattivo con la ditta Pizzarotti spa per convertire i lavori dell’appalto del 1° lotto, di cui è risultata aggiudicataria, con lavori di pari importo da individuare all’interno del progetto ferroviario del Ti-Bre. (Es.: lotto Parma Vicofertile)”.
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