Cronaca

Laboratori cinesi
a Calvatone: il del blitz
delle forze dell’ordine

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Nella foto, l’intervento delle forze dell’ordine

CALVATONE – Nella prima mattinata di lunedì, a Calvatone, le forze dell’ordine hanno effettuato un servizio straordinario di controllo in due laboratori gestiti da persone di origini cinesi all’interno dei quali sono stati trovati diversi lavoratori in nero. Il servizio è stato pianificato in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla scorta delle segnalazioni e delle informazioni condivise da parte delle varie forze dell’ordine, e aveva come obiettivo il contrasto al fenomeno dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina con particolare riguardo ai noti casi di utilizzo di lavoratori irregolari all’interno di laboratori tessili assolutamente privi dei minimi requisiti di igiene e sicurezza. L’attività, che ha visto la partecipazione di uomini e donne della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, tra cui militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, della Guardia di Finanza e del personale dell’ASL, ha portato a effettuare una serie di accertamenti all’interno dei suddetti laboratori dove si trovavano in quel momento circa venti persone, la maggior parte di nazionalità cinese, costrette a lavorare in condizioni carenti delle più elementari norme di igiene e agibilità.

I dipendenti, infatti, erano praticamente barricati all’interno dei laboratori in quanto ai piani superiori erano presenti spazi dedicati al riposo degli stessi mentre al piano terra c’erano le varie postazioni lavorative. I controlli effettuati hanno permesso di accertare la presenza di nove cinesi privi di contratto e di tre irregolari sul territorio nazionale nei cui confronti sono state avviate le procedure d’espulsione da parte del personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura che ha partecipato a tutte le fasi del servizio. Personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della Guardia di Finanza hanno adottato provvedimenti di sospensione delle attività dei laboratori con decorrenza immediata, poiché è stato riscontrato l’impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria in misura superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, subordinando la loro ripresa al pagamento delle pesanti sanzioni amministrative nonché alla regolarizzazione delle strutture e dei dipendenti assunti irregolarmente seppure muniti di permesso di soggiorno.

La Guardia di Finanza provvederà inoltre a tutti gli approfondimenti necessari per verificare la regolarità della posizione fiscale dei laboratori. Viste le precarie condizioni igieniche in cui versavano i due laboratori tessili (adibiti anche al pernottamento dei cittadini cinesi), verrà richiesta da parte dell’ASL l’inagibilità dei locali sia dal punto di vista abitativo che per lo svolgimento di attività commerciali. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte delle forze di polizia.

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