Ambiente

Argine Santa Maria,
completati dal Navarolo
i lavori di rialzo

Nella foto le operazioni di sacchettatura lungo l’argine di Santa Maria nello scorso novembre

CASALMAGGIORE – Possono considerarsi conclusi, di fatto, i lavori di rialzo e rinforzo dell’argine di Santa Maria, messo a dura prova dalla piena dello scorso anno e dunque rientrato tra i beneficiari dell’ordinanza decretata da Regione Lombardia relativa all’alluvione e ai danni post-piena. “Il Po è davvero strano – spiega Giampiero Lazzari del Consorzio di Bonifica del Navarolo – . Lo scorso anno fronteggiavamo una delle piene più importanti di sempre e adesso le acque sono in secca”. In ogni caso, onde evitare problemi in futuro, venti giorni fa sono partiti i lavori grazie ai circa 38mila euro ottenuti dalla Regione. “Siamo riusciti a divenire ente attuatore dell’opera e abbiamo sfruttato a pieno la cifra concessa – spiega l’ingegner Marco Ferraresi, direttore del Consorzio del Navarolo – . Nei punti in cui abbiamo operato, lo scorso anno fu indispensabile, onde evitare la tracimazione delle acque, la posa dei sacchetti di sabbia, grazie a enti pubblici ma anche privati che aiutarono. Stavolta siamo intervenuti nei punti giudicati più pericolosi e a rischio in cui l’argine era più basso rispetto alla parte circostante”.

L’arginello golenale apparteneva all’ormai cessato Consorzio Golenale di Santa Maria con terreni tra Casalmaggiore e Martignana di Po, poi confluito a inizio 2014 nel Navarolo: di fatto non si tratta dunque di un’opera del demanio ma privata, sulla quale si è comunque intervenuti grazie ai fondi regionali. “Proprio giovedì mattina abbiamo completato l’operazione di semina di nuova erba sul terreno dell’argine ora rialzato” conclude Ferraresi, che lascia intendere che i lavori sono ormai terminati.

Giovanni Gardani

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