Cronaca

La tangenziale
dei bimbi
passa dall’argine

Nella foto Giancarlo Simoni durante la spiegazione

CASALMAGGIORE – Ripensare la mobilità scolastica rendendola sostenibile e regalando all’argine maestro del fiume Po non soltanto il titolo di “palestra a cielo aperto” per i podisti, anche occasionali, ma anche di “autostrada per i bambini”. E’ questo il progetto lanciato dal Comitato Slow Town nel tardo pomeriggio di giovedì presso uno dei locali della scuola elementare Marconi di Casalmaggiore, con Giancarlo Simoni che ha illustrato il piano già proposto al comune nel 2014. “Con pochi interventi, due per la precisione – ha spiegato Simoni ai presenti, in verità non molti tra genitori e insegnanti – è possibile creare un percorso in tutta sicurezza, dunque soltanto ciclabile o pedonale, che porti dal centro alla scuola mediante l’argine. Un percorso che potrebbe poi essere utilizzato anche per eventuali gite in città”.

E’ stata sottolineata la valenza naturalistica e sociale del progetto, dato che ad esempio una qualsiasi azienda che sposti 300 impiegati ha bisogno di un Mobility manager, mentre a scuola sono all’incirca mille le persone in movimento tra studenti e genitori negli orari di punta, ossia all’inizio e alla fine delle lezioni. “Non inventiamo nulla, ma abbiamo copiato da chi è stato più bravo di noi” ha precisato Simoni riportando un progetto del Canton Ticino, in Svizzera, dove sicurezza è la parola cardine in particolare sui passaggio viabilisticamente più critici.

L’idea è quella, come detto, di sistemare un paio di punti per avere davvero una tangenziale pedonale o ciclabile continuativa e senza interruzioni: si tratta in particolare di risolvere la problematica dell’incrocio tra la discesa che porta al Lido Po e l’argine, magari con l’utilizzo di barriere rimovibili che delimitino lo spazio per i bambini, e di creare poco più avanti un vialetto di circa 3 metri che possa tagliare dentro dall’argine verso la scuola, sfruttando un sentiero già esistente e ricavato nella natura ma spesso infestato da erba alta e poco sicuro in particolare col fango dei mesi invernali. Da qui la prospettiva di istituire la linea blu del Piedibus, che ad oggi non esiste ma è stata sperimentata lo scorso 29 maggio, dopo che il 15 settembre 2014 anche l’assessore Vanni Leoni aveva partecipato a un tour ciclistico del percorso casa-scuola per toccare con mano le criticità.

Erano presenti, durante l’illustrazione del piano, oltre ad alcuni insegnanti, il consigliere comunale del Listone Maurizio Toscani, Annamaria Piccinelli del gruppo Casalmaggiore la Nostra Casa e Cesare Vacchelli per i movimenti ambientalisti. “Dobbiamo ricordare che il percorso dal centro alla scuola dura un quarto d’ora e dunque costituirebbe una bella passeggiata in mezzo alla natura” ha spiegato Simoni, rispondendo in un certo senso a chi ha spiegato che spesso l’utilizzo dello scuolabus anche per le gite in città serve a non far stancare i giovanissimi studenti, mantenendo così alta la concentrazione degli stessi.

E le auto? Nel progetto si è pensato anche a loro, perché alcuni bambini, e dunque genitori, arrivano da fuori Casalmaggiore: in quel caso lungo via Adua potrebbero essere creati mini box (di fatto delle rientranze in sicurezza) che consentano lo scarico del bambino per poi ripartire subito, evitando così retromarce o inversioni a U pericolose ma ormai all’ordine del giorno in questi mesi nella vicina via Rotelli. Peraltro, lungo il percorso non necessariamente arginale ma legato anche alla viabilità cittadina, andrebbero sistemati altri dettagli ad oggi inammissibili per un viaggio in sicurezza: in particolare vanno sgomberati i marciapiede, spesso occupati da auto in sosta, vanno posizionati dissuasori nel punto giusto, vanno realizzati passaggi pedonali rialzato all’altezza della palestra Baslenga e della ciclabile che collega il quartiere Baslenga e, sempre a questo proposito, vanno evitati i doppi attraversamenti pedonali ravvicinati peraltro su strade abbastanza veloci.

Passaggi, questi ultimi, che non riguardano però strettamente la tangenziale dei bambini che, sviluppandosi lungo un argine chiuso interamente al traffico, eviterebbe il problema alla radice. Una tangenziale in piena regola, che avrebbe anche le sue uscite, come piazza Garibaldi, Museo Diotti, Teatro Comunale, Parco Golena del Po, e non solo.

Giovanni Gardani

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