Cultura

L’Albero di Sbolzani,
per illuminare dal basso
in un momento di crisi

Nella foto l’Albero di Natale di Sbolzani

RIVAROLO DEL RE – Ha iniziato a creare a 14 anni e da allora non ha ancora smesso. La storia di Francesco Franco Sbolzani da Rivarolo del Re parte dalla fine, dall’Albero di Natale molto particolare da lui realizzato su legno, che entra di diritto nella collezione di Alberi natalizi creati ogni anno per la ricorrenza del 25 dicembre ed esposti davanti al portone di casa, in via Cò dè Vanni nel comune casalasco. Esposto lo scorso 8 dicembre, l’Albero in legno viene visitato spesso da rivarolesi e non solo. Una processione che si ripete praticamente ogni Natale.

Restauratore in pensione, ma prima ancora creatore con una particolare predilezione per l’invenzione pragmatica e funzionale se si parla di mobilio e di suppellettili per la casa, Sbolzani lo scorso anno regalò alla terra a cavallo tra Oglio Po il suo “Viaggio a ritroso”, esposto nella chiesa di San Martino dall’Argine e capace di richiamare artisti del Casalasco e del Viadanese. Una grande installazione che, come Sbolzani svela, potrebbe presto vivere un bis: il modellino del “Futuro del passato… rinascita ‘dal Basa”, mira infatti, come in tutte le opere dell’artista rivarolese, a garantire all’oggetto in sé una preziosa componente simbolica.

In questo caso si tratta di rivivere le sette decadi che hanno portato al 2015, racchiuse ciascuna in una stanza realizzata ad hoc, per dimostrare come la crescita nel secondo Dopoguerra non abbia riguardato soltanto grandi centri e metropoli italiane, ma anche la Bassa Padana, con idee arrivate fino al palcoscenico internazionale. Alcune di queste sono proprietà intellettuale proprio di Sbolzani, che mostra le sue opere, il suo magazzino, il suo capannone e il suo laboratorio artigianale con orgoglio, pronto a creare ancora e a mettere insieme ulteriori pezzi del puzzle creativo.

Ad oggi, in attesa di novità circa la nuova istallazione che potrebbe peraltro essere presentata ancora alla chiesa di San Martino dall’Argine che ben si addice per struttura, l’ultima opera è comunque quell’Albero di Natale che fondamentalmente si ricollega, nei temi che contiene, all’installazione che forse verrà realizzata l’anno prossimo. Illuminato dal basso infatti, il lavoro di Sbolzani mira a sottolineare la speranza di rinascita dalla crisi di questo periodo, con la luce che arriva dalle fondamenta verso l’alto. Una parte centrale rossa graffiata serve a sottolineare la passione di chi lotta e poi vi è la parte alta nera con due stelle spente, destinate però a rischiararsi grazie ai fari posti alla base. Un Albero che è solo l’ultimo tassello di un percorso che Sbolzani, nato nel 1938, ha iniziato a soli 14 anni con la stessa capacità di sorprendere e sorprendersi, raccogliendo peraltro ogni singola opera o invenzione in un libro che è soprattutto il romanzo di una vita.

Giovanni Gardani

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