Cronaca

Febbre alta e dolori, odissea tra ospedali per giovane casalese

CASALMAGGIORE/CREMONA – Da Casalmaggiore a Cremona, poi a Parma, per risolvere un enigma medico i cui segnali sono stati evidentemente trascurati nella prima visita. Un caso di malasanità? Forse sì, di sicuro, nell’intenzione del lettore che si è rivolto alla nostra redazione per denunciare il fatto, la volontà di evidenziare quanto sia importante non sguarnire il fronte degli ospedali, anche legati a territori su più comuni (come l’Oglio Po) e non a vere e proprie città. “Il mio vuole essere – scrive il lettore – un pensiero per far riflettere ancora tutti, soprattutto le alte cariche ospedaliere e i rappresentanti politici che vogliono togliere i servizi delle piccole strutture ospedaliere per concentrarli verso gli ospedali maggiori di città. Per garantire cosa? Tranquillità? Sicurezza? Professionalità?”.

Ma veniamo al fatto, verificatosi nei giorni scorsi. Un giovane casalese dopo due giorni con la febbre a 39° è stato portato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Cremona. Oltre alla febbre, lo stesso lamentava un forte mal di testa e un gonfiore, simile a una palla da ping pong, sull’occhio sinistro. A Cremona, racconta il nostro lettore, il giovane di Casalmaggiore è stato sottoposto a una semplice visita oculistica e poi è stato rimandato a casa con una crema antibiotica per alleviare il dolore. Dato che però lo stesso non passava, se non in un primo momento, e che la febbre non diminuiva, i famigliari hanno portato il malato all’ospedale di Parma, dove è stato sottoposto a Tac di controllo con una conseguente diagnosi di ricovero per alcuni giorni a causa di una infiammazione scatenatasi nel bulbo oculare e dovuta ad una probabile sinusite un po’ trascurata. “Ribadisco – chiosa il nostro lettore – che la mia non vuole essere una polemica, ma un ammonimento al mondo della politica, perché non sguarnisca un presidio prezioso come l’Oglio Po di Vicomoscano. L’episodio riportato conferma l’importanza di una sanità che sia professionale e preparata”.

Giovanni Gardani

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