Cronaca

Il caso dei ventilatori a San Martino. "Seguendo le regole, sarebbero arrivati a ottobre"

“Avrei dovuto chiedere almeno tre preventivi, valutare la copertura a bilancio, fare l'impegno di spesa nel tal capitolo, comprarli sul MEPA, fare la determina col CIG (Codice Identificativo di Gara), mandare l'invio dell'ordine, e qui mi fermo per pietà". La soluzione adottata è stata più pratica.

Nella foto i ventilatori acquistati

SAN MARTINO DALL’ARGINE – Servivano i ventilatori al Cred di San Martino dall’Argine, il Centro estivo che ospita bambini per momenti ricreativi, di svago e riposo nei mesi estivi, dunque più caldi. Dato che le scuole che ospitano il Cred non sono dotate di climatizzatori, ecco che l’installazione di qualche ventilatore si è resa di fatto indispensabile. Sin qui nulla di strano: quello che però è accaduto a San Martino è emblematico delle lungaggini all’italiana, con la burocrazia che rallenta tutto all’eccesso.

Ebbene, il sindaco Alessio Renoldi, sul proprio profilo Facebook, ha reso noti i passaggi che avrebbe dovuto seguire, passo passo, per comperare i ventilatori restando nel pieno rispetto della legge e per non dover sborsare di tasca propria: “Avrei dovuto chiedere almeno tre preventivi, valutare la copertura a bilancio, fare l’impegno di spesa nel tal capitolo, comprarli sul MEPA (Mercato Elettronico delle Pubbliche Amministrazioni), fare la determina col CIG (Codice Identificativo di Gara), mandare l’invio dell’ordine, e qui mi fermo per pietà. Risultato: i ventilatori sarebbero arrivati in autunno con mille adempimenti burocratici, e a quel punto il caldo sarebbe stato un problema superato”.

Per questo motivo “in barba a qualsiasi norma”, come spiega lo stesso Renoldi, il sindaco si è recato al supermercato ad acquistare i ventilatori, peraltro in offerta, per un colpo di fortuna. “Ora sono già a scuola e ho speso meno del previsto. Mi farò fare un rimborso, però sono passibile di segnalazione all’ANAC”. Un rischio che, vista la cifra irrisoria, Renoldi eviterà, ma anche un controsenso che fa dire al primo cittadino di San Martino: “Questa è l’Italia da combattere”.

G.G. 

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