Cultura

Don Mazzolari e il salvataggio di Tenzer: il docufilm Rai sarà in anteprima a Bozzolo

Il 13 settembre a Bozzolo risuonerà pure il Violino della Shoah, suonato ad Auschwitz, ritrovato dopo anni e ora messo a disposizione dalla famiglia cremonese Carutti e dal comune di Cremona per una serata davvero da non perdere.

BOZZOLO – Non poteva che iniziare da Bozzolo la grande avventura televisiva del docufilm realizzato da Rai Storia su don Primo Mazzolari. Un percorso durato oltre un anno che, grazie alla collaborazione con la fondazione di Bozzolo intitolata al grande prete cremonese, con il presidente don Bruno Bignami in testa, ha portato nel comune mantovano pure Oskar Tenzer, l’ebreo tedesco sopravvissuto alla Shoah proprio grazie all’interessamento di don Mazzolari.

Questo è, del resto, il filone principale della storia narrata nel documentario, che sarà trasmesso su Rai Storia il prossimo 17 settembre alle 21.30, ma che, intanto, il 13 settembre vivrà una grande anteprima all’aperto in piazza Manzoni a Bozzolo: il velo verrà tolto alle ore 21 alla presenza di Oskar Tenzer, che dunque tornerà nel comprensorio che tanto gli è caro, di alcuni produttori Rai, dei rappresentanti della Comunità ebraica italiana, della Fondazione don Mazzolari e del comune di Bozzolo.

Come noto, don Primo servì la comunità bozzolese dal 1932 al 1959, vivendo dunque in pieno l’esperienza della Seconda Guerra Mondiale e dell’orrore nazista: è il febbraio 1943 quando la famiglia Tenzer, sfollata, trova ospitalità a Bozzolo, dove, alla volta di ottobre, tre uomini bussano alla porta di casa. il podestà Giovanni Rosa, il maresciallo dei carabinieri Antonio Sartori e il parroco don Primo Mazzolari comunicano di dover inviare l’elenco degli ebrei presenti sul suolo comunale. Tuttavia i tre consigliano ai Tenzer di scappare, perché in questo modo avrebbero mandato un elenco monco, fingendo l’assenza di padre, madre e dei tre figli, tra cui Oskar, per malattia. Don Mazzolari consiglia ai cinque di nascondersi presso una famiglia bozzolese, che li avrebbe nascosti dalla furia e dalle rappresaglie naziste, poi però lo stesso Oskar trova una via di fuga in Svizzera, grazie a documenti falsi procurati dal podestà Rosa, che consentono un primo passaggio a Milano da dove parte la via verso la salvezza. Don Mazzolari custodì i beni della famiglia Tenzer, restituendoli subito dopo la fine del conflitto.

Tornando alla serata di Bozzolo, l’anteprima del docufilm realizzato con cura e perizia da Giovanni Paolo Fontana – ricco di testimonianze e documenti dell’epoca per certificare l’accaduto, oltre che di ricostruzioni puntuali grazie alla presenza di comparse – non sarà l’unico momento degno di interessa del prossimo 13 settembre. A Bozzolo, infatti, risuonerà pure il Violino della Shoah, suonato ad Auschwitz, ritrovato dopo anni e ora messo a disposizione dalla famiglia cremonese Carutti e dal comune di Cremona per una serata davvero da non perdere.

Giovanni Gardani

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