Cronaca

Rotary CVS, Edgarda Ferri racconta Isabella d'Este

L’ospite, la scrittrice Edgarda Ferri, ha “sfogliato” per i presenti l’interessante suo più recente libro parlando dell’ambiente e delle abitudini di una delle donne piu autorevoli del Rinascimento.

VIADANA – Il Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta ha ripreso le tradizionali conviviali inaugurando la nuova annata 2016/2017 con al timone la presidentessa di Viadana Elena Anghinelli. E miglior esordio non poteva esserci dato che per l’occasione è stata “aperta la casa di Isabella d’Este”.

Un eufemismo per indicare l’importante argomento, il libro e la relatrice su cui la scelta è caduta per la serata di lunedi alla Locanda Ginnasio di Viadana. L’ospite, la scrittrice Edgarda Ferri, ha “sfogliato” per i presenti l’interessante suo più recente libro parlando dell’ambiente e delle abitudini di una delle donne piu autorevoli del Rinascimento. Attraverso un racconto lungo e coinvolgente è stato come entrare nella residenza di Isabella d’Este sfiorandone gli oggetti, percependone quasi il respiro venendo a conoscere tante curiosità e mille sfumature. Cominciando a chiedersi se la marchesa consorte di Mantova, pur con tutti i suoi privilegi, fosse stata una donna felice, considerando pure il vantaggio di aver vissuto sino ai 65 anni in un’epoca in cui le donne morivano giovanissime di febbre e di sporcizia.

Fidanzata a 6 anni a Francesco Gongaga (che ne aveva poco di più) venne considerata una bambina seduta nel burro all’interno della famiglia degli Estensi di Ferrara. Amante del bello e del lusso disegnava i vestiti da sola sapendo inventare la moda. E la sua intraprendenza la spinse ad ottenere, prima donna al mondo, uno studiolo tutto suo, un camerino privato che alla fine ne mise in risalto la prepotenza, la cupidigia e la vanità. Caratteristiche che comunque non potevano tradursi in uno stato di felicità completa, nonostante il lusso, la bellezza .

Una serie di considerazioni che complessivamente non portano a tracciare un bilancio gran che positivo. Ricordando anche la sua morte avvenuta in completa solitudine.

Rosario Pisani

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