Cronaca

Recinzione a Rivarolo, Leoni non ci sta: "Ecco la mia verità"

Leoni, contrariato, fa seguire la sua versione dei fatti confermata (scrive) in data 29 agosto dalla telefonata intercorsa con Matteo Gobbi (l’impresa che ha proceduto nella realizzazione) a cui hanno assistito alcuni testimoni

RIVAROLO MANTOVANO – Comincia a illuminarsi di luce trasparente il giallo della recinzione alla scuola elementare di Rivarolo Mantovano di cui nessuno sembrava saperne nulla. A fare chiarezza è un dipendente comunale, Marzio Leoni dopo aver protocollato, il 9 settembre scorso , una lettera indirizzata al Sindaco Massimiliano Galli. Il messaggio, molto chiaro ed esplicativo è stato inviato per conoscenza anche al tecnico comunale geometra Braga, alla segretaria di Foedus Livia Boni nonchè al presidente della medesima Unione Davide Caleffi, oltre che alla responsabile sindacale Cesira Chittolini.

Sarebbe stata proprio quest’ultima ad avvisare Leoni di un possibile procedimento disciplinare nei suoi confronti. A quel punto il dipendente, rientrato dalle ferie, si è chiesto perchè ed è andato a ricostruire la questione della recinzione. “Ho saputo che al termine del Consiglio Comunale del 25 agosto scorso – scrive Marzio Leoni al sindaco – un consigliere comunale in coda all’assemblea, comunicava ad alcuni presenti che il sottoscritto sarebbe stato l’artefice e il committente dell’opera di sistemazione della recinzione delle Scuole elementari di Rivarolo Mantovano”. Leoni, contrariato, fa quindi seguire la sua versione dei fatti tra l’altro confermata (scrive) in data 29 agosto dalla telefonata intercorsa con Matteo Gobbi (l’impresa che ha proceduto nella realizzazione) a cui hanno assistito alcuni testimoni. Leoni quindi riavvolge il nastro della memoria ricordando di essere stato chiamato un lunedi dal geometra Braga il quale facendogli notare la pericolosità della recinzione della Scuola gli chiedeva di posizionare cartelli di divieto di sosta e un nastro bianco e rosso all’interno della zona. Leoni avrebbe suggerito di stendere una di quelle reti arancione da cantiere per garantire maggior sicurezza. Invece di procedere all’acquisto a Leoni venne in mente di chiederla in prestito all’impresa Gobbi a cui il Comune aveva gia commissionato altri lavori. L’impresario dopo un sopralluogo garantì la consegna di una trentina di metri di tale rete a titolo provvisorio e gratuito.

“Al mio ritorno trovai il Gobbi che stava sistemando predetta rete e si accingeva a compiere i lavori di sistemazione della recinzione. Non essendo al corrente di nulla gli domandai cosa stesse facendo al che mi rispose di avere avuto un incontro a mezzogiorno col sindaco e assessore esterno Guarneri. Questi gli dava l’ordine di mettere in sicurezza, demolire il tutto e utilizzare una rete metallica”.

Marzio Leoni al rientro dalle vacanze informato dalla sindacalista dei possibili provvedimenti disciplinari ha voluto chiarire con Matteo Gobbi l’esatta versione dei fatti, sentendosi confermare, col volume del cellulare tenuto alto affinchè altri sentissero, che l’ordine proveniva principalmente dal Guarneri. ”Tanto premesso è utile a chiarire la vicenda alla luce della risposta all’interrogazione protocollo 2056/2016 (allegato 2 al verbale del consiglio comunale del 28 luglio scorso) ove viene indicato uno stradino comunale come soggetto che ha dato disposizione per ordinare i lavori. Il sottoscritto (conclude Leoni) essendo comunemente identificato come l’unico stradino comunale chiede al Sindaco come intenda procedere per ristabilire la verità ed escludere ogni mia responsabilità nei fatti elencati”.

Almeno qualche nome adesso emerge dovendo tra l’altro pagare l’opera di cui nessuno pareva trovare il committente.

Rosario Pisani

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