Giuseppe Raineri, un posto d'onore alla mostra 'Irregolari' di Cles
Potrà sembrare strano invece un catalogo bellissimo dove il nome e le opere di Raineri risultano immortalate è stato fatto ad alcune centinaia di chilometri da Casalmaggiore e precisamente a Cles in provincia di Trento

CASALMAGGIORE – Giunti quasi alla fine della Mostra dedicata a quel genio artistico che è stato Giuseppe Raineri qualcuno si è chiesto se non valesse la pena realizzare un catalogo su tale evento. Perchè come si sa le mostre dal punto di vista visivo vanno e vengono ma le documentazioni cartacee rimangono per sempre certificando il valore e la qualità delle opere presentate.
Purtroppo a Casalmaggiore, per evidenti difficoltà economiche il catalogo sulla Mostra non è stato fatto anche se non è detto che si possa rimediare sulla scia di quel famoso detto “Meglio tardi che mai”. Potrà sembrare strano invece un catalogo bellissimo dove il nome e le opere di Raineri risultano immortalate è stato fatto ad alcune centinaia di chilometri da Casalmaggiore e precisamente a Cles in provincia di Trento. Ad accorgersene è stato il noto avvocato civilista di Casalmaggiore Emilio Azzini che in quella zona passa le vacanze ogni anno ad agosto. Azzini ha avuto modo di visitare una grande rassegna intitolata “Irregolari” e dedicata ad artisti straordinari quali Antonio Ligabue, Giovanni Battista Podestà, Pietro Ghizzardi, Costante Pezzani, Agostino Goldani, Carlo Zinelli e molti altri.
Ebbene in mezzo a questi personaggi un posto di rilievo è stato concesso al pittore scultore e tanto altro casalasco di cui alcune opere spiccano nel Palazzo assessorile di Cles in un grandioso allestimento curato da Daniela Rosi intitolato appunto “Irregolari” con sottotilolo Sguardi laterali nell’Arte Italiana da Antonio Ligabue all’Atelier dell’Errore.
Una rassegna che si è aperta il 9 luglio scorso per concludersi domenica prossima 9 ottobre. Tra l’altra proprio a Cles è visibile quel capolavoro in terracotta intitolato “Il Trasloco” che a Casalmaggiore ha visto esposto un’opera simile ma di dimensioni più piccole. Facendo chiedere a molti visitatori dove fosse finito il “vero” carretto, con quel grande cavallo che trainava un carro stracolmo di masserizie come usava una volta al cambio di residenza della gente contadina.
Rosario Pisani