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Foedus, alcuni cittadini di Rivarolo a Mattarella e Alfano: "Non c'è democrazia"

La lettera è indirizzata anche al Ministro degli Interni Angelino Alfano, al difensore civico di Regione Lombardia Donato Giordano, al prefetto di Mantova Carla Cincarilli, e per conoscenza anche al sindaco di Rivarolo Massimiliano Galli e ai consiglieri comunali.

RIVAROLO MANTOVANO – Chissà se da Rivarolo Mantovano qualcuno, il prossimo 11 novembre, arriverà a Bozzolo per provare a colloquiare con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: certo, considerata la scorta con la quale Mattarella viaggerà non sarà facile, ma di sicuro uno dei temi caldi sarebbe quello legato all’Unione Foedus. Sì, perché alcuni cittadini rivarolesi hanno deciso di prendere carta e penna e di scrivere al Presidente, ritenendo ingiusta e poco democratica la scelta del sindaco Massimiliano Galli e della sua giunta di uscire dall’Unione.

“A nome dei firmatari della petizione controfirmata in una sola mattina, tanta è la sensibilità sul tema, da 126 cittadini di Rivarolo Mantovano, facciamo presente quanto segue – si apre il documento indirizzato ai palazzi romani – . L’Amministrazione in carica al comune di Rivarolo Mantovano ha deliberato una scelta storica, ossia l’uscita del comune dall’Unione Foedus di cui è parte ed è stata sede da 14 anni. Non solo non ha ritenuto opportuna una preventiva consultazione popolare su questo importante tema, di fatto ponendo la cittadinanza di fronte al fatto compiuto, ma nel concreto ha anche respinto le istanze dei cittadini prima e dei consiglieri di minoranza poi, volte alla predisposizione tempestiva del regolamento necessario per attivare le norme del vigente statuto che consentono lo svolgimento del referendum anche “abrogativo”. La situazione è resa ancora più grave dal fatto – prosegue la lettera – che la stessa Amministrazione in campagna elettorale si è presentata ai cittadini prospettando un proprio ruolo attivo all’interno dell’Unione di Comuni Lombarda Foedus. Se questa palese lesione del mandato ricevuto e del diritto di partecipazione dei cittadini non fosse sufficiente, si aggiungono i più recenti accadimenti: la maggioranza, nel prossimo consiglio indetto per il 28 ottobre, approverà una modifica statutaria così da consentire il solo referendum consultivo, blindando di fatto le decisioni assunte (si veda parere del Ministero dell’Interno del 2 luglio 2012); rimandando di fatto nuovamente l’approvazione del regolamento sul referendum, non consente ai cittadini di esprimersi neppure sulla nuova scelta di formare un’altra unione dal 1° gennaio 2017 con un comune retto da un “facente funzioni” (non un sindaco eletto!) con elezioni nella prossima primavera e con costituzione di un vincolo di dieci anni come prescritto dalla vigente legge regionale”.

“Inoltre la presente all’onorevole Ministro dell’Interno – si legge nel documento – nella speranza che disponga di strumenti utili a favorire una sintesi di tutti gli interessi coinvolti, del diritto della maggioranza di governare sì, ma nel rispetto dei cittadini, avendo già preso atto con rammarico che probabilmente nulla può l’autorità prefettizia locale di fronte alla logica dei numeri. Ritenendo che sia in atto una sistematica violazione dei principi democratici da parte di chi sta agendo in contrasto con il mandato ricevuto e, cosa ancor più grave, senza ritenere dovuta e doverosa una “verifica” del gradimento dei cittadini, si chiede ogni e qualsiasi aiuto, suggerimento e intervento volto a ristabilire la democrazia nel comune di Rivarolo Mantovano”.

La lettera, che sin qui ha raccolto 16 firme (ma 126 sono quelle, come scritto, sulla petizione), è indirizzata, oltre che al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche al Ministro degli Interni Angelino Alfano, al difensore civico di Regione Lombardia Donato Giordano, al prefetto di Mantova Carla Cincarilli, e per conoscenza anche al sindaco di Rivarolo Massimiliano Galli e ai consiglieri comunali.

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