Gussola, una nuova stele per i Caduti nel giorno della Vittoria e dei neo-maggiorenni
Dopo la messa nella chiesa parrocchiale che si affaccia su piazza Comaschi, alla presenza del gruppo storico di rievocazione di Casalmaggiore, con giovani e meno giovani ad animare la mattinata vestiti da bersaglieri, si è tenuta il corteo verso lo storico monumenti ai Caduti. Poi una cerimonia molto particolare.
GUSSOLA – Una giornata intensa, una cerimonia dedicata a tanti. In primis al 4 novembre, il giorno della Vittoria e delle Forze Armate, festeggiato da Gussola, come da tanti altri comuni del comprensorio, la domenica successiva rispetto alla data in calendario. Se non che nel comune casalasco la cerimonia è stata particolarmente intensa e articolata, con un programma che ha senza dubbio differenziato quanto avvenuto a Gussola rispetto ai paesi limitrofi. Anche per la presentazione di una nuova stele in acciaio, che d’ora in avanti ricorderà i Caduti gussolesi della Prima Guerra Mondiale nell’atrio che conduce alla sala giunta nel palazzo municipale.
Dopo la messa nella chiesa parrocchiale che si affaccia su piazza Comaschi, alla presenza del gruppo storico di rievocazione di Casalmaggiore, con giovani e meno giovani ad animare la mattinata vestiti da bersaglieri, si è tenuto il corteo verso lo storico monumenti ai Caduti, dove il sindaco Stefano Belli Franzini ha letto il proprio saluto: un pensiero sentito è andato, in questo periodo, ai paesi terremotati e ai tanti che sono tuttora in sofferenza per questa catastrofe nel Centro Italia, rimarcando una volta di più l’encomiabile lavoro dei volontari. Belli Franzini ha anche ricordato come il 4 novembre sia insieme giorno della Vittoria e delle Forze Armate, di grande legame tra lo Stato italiano e le sue forze militari, esaltando i valori democratici, per il cui mantenimento occorre spendersi ogni giorno, uscendo da interessi personalistici e promuovendo un impegno costante e quotidiano per il rafforzamento di queste virtù difese con la vita da chi ci ha preceduto, sia da parte dei singoli cittadini che di chi ricopre cariche istituzionali.
La seconda parte della cerimonia ha visto invece la salita al palazzo municipale. Qui è stata consegnata la Costituzione ai 21 neo-diciottenni presenti (41 in tutto i gussolesi che hanno raggiunto la maggiore età) da parte dello stesso sindaco, accompagnato da assessori e qualche consigliere, in sala giunta. All’esterno di questa stanza è stata invece svelata, come detto, la nuova stele in acciaio che contiene le targhette con i nomi e la data di morte di ciascuno dei 64 Caduti di Gussola. Una nuova sistemazione per le targhette, ripulite e riordinate, che prima giacevano vicino agli alberi della scuola elementare, di fianco al comune.
Dopo i lavori di riqualificazione delle scuole, infatti, quelle piante sono state tolte (con susseguente ripiantumazione) e le targhette, recuperate prima che fossero buttate, sono state piazzate su questa lastra poi posizionata nell’atrio del palazzo municipale, come strumento di memoria perpetua. Un grande lavoro presso l’archivio di Brescia è stato alla base della ricostruzione delle storie di tutti i Caduti gussolesi.
Particolarmente toccante un momento della cerimonia: Luca Bozzetti ha infatti letto la trascrizione di una lettera del bisnonno, Modesto Bini, morto in Guerra. Una lettera scritta dal fronte alla moglie il 24 agosto 1917. Lo stesso Bozzetti ha anche letto una seconda lettera, risalente in questo caso al 1920, dedicata a un altro Caduto gussolese, Alessandro Voltini. Un legame ideale tra generazioni per un 4 novembre (festeggiato il 6) diverso dal solito.
Giovanni Gardani