Politica

Mattarella a Bozzolo, Fava annuncia fosche prospettive su punto nascite Oglio Po

"Il silenzio assordante di questi mesi degli zelanti soggetti afferenti a comitati vari e a esponenti del centro-sinistra sul tema risulta molto sospetto e fa presupporre che la risposta del Governo loro amico non sia in linea con le aspettative del territorio". Da qui la richiesta di porre la questione direttamente al Presidente.

BOZZOLO – Torna ad attaccare a poche ore dalla visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Bozzolo, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava. Stavolta però il tema è molto locale, tocca da vicino la Sanità e proprio qui sta la vera notizia, perché lo stesso assessore lascia intravedere un futuro fosco per quanto concerne la richiesta di tenere aperto il punto nascite dell’ospedale Oglio Po di Vicomoscano, dato che le risposte tardano e nebulose prospettive sembrano addensarsi sul tema. “Leggo di alcune reazioni sdegnate dei soliti frustrati benpensanti democratici dell’Oglio Po, per il fatto che ho scelto di non partecipare alla visita del Presidente Mattarella nel mantovano e sono mio malgrado costretto a replicare, non tanto per ribadire le motivazioni della mia scelta , quanto per stimolare il dibattito in modo che la visita tanto attesa da qualcuno non si trasformi nell’ennesima inutile passerella istituzionale, ma al contrario possa risultare utile per il territorio”.

Fava idealmente detta così un’agenda. “Ad esempio mi auguro che fra le tante questioni che potrebbero essere poste al capo dello Stato Italiano ce ne sia una di stringente attualità per la quale il governo centralista romano continua a non dare risposte ai cittadini. Se colui che avrà scelto di occupare il mio spazio alla cerimonia di Bozzolo, fra una tartina ed un bicchierino di prosecco, avesse la serietà di avvicinarsi a Mattarella ponendogli una semplice domanda, avrebbe tutto il mio plauso e renderebbe utile l’avvenimento. Voglio anche concedere loro il vantaggio di rendere pubblico il quesito con un giorno di anticipo in modo che il cerimoniale del Quirinale, sempre molto attento, abbia modo di preparare la risposta”.

“Lo scorso 29 febbraio – incalza poi Fava passando alla vera questione che sta a cuore ai casalaschi e ai viadanesi – con delibera della giunta, Regione Lombardia ha fatto formalmente richiesta di deroga, successivamente integrata, per ottenere la possibilità di mantenere aperto il punto nascite all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore. Ad oggi dallo Stato ed in particolare dal Governo, non è ancora pervenuta alcuna risposta. La deroga è assegnata da apposito Comitato istituito presso il Ministero della Salute. Voci (informali e non confermabili, ndr) vorrebbero che il Comitato si esprima tra una decina di giorni sulle richieste di deroga presentate da Regione Lombardia e che la risposta venga formalizzata (guarda caso) dopo il 4 dicembre (giorno del famigerato referendum istituzionale). Il silenzio assordante di questi  mesi degli zelanti soggetti afferenti a comitati vari e a esponenti del centro-sinistra sul tema risulta molto sospetto e fa presupporre che la risposta del Governo loro amico non sia in linea con le aspettative del territorio. Meglio quindi rinviare la stangata a dopo il voto referendario, col quale si chiede definitivamente di trasferire le competenze in materia sanitaria allo Stato?”.

“Qualcuno faccia un gesto di coraggio e ponga la questione al Presidente della Repubblica” invita Fava, che poi riferendosi direttamente a Mattarella dice: “Renda utile la sua visita, al di là della positiva commemorazione di Don Primo Mazzolari. Qualcuno faccia in modo che venga dimostrata la vicinanza dello Stato ai cittadini e sarei ben lieto di essere smentito. Ma io di questo Stato non mi fido e spero che qualcuno riesca a convincermi che mi sbaglio. Anche per questo voterò no convintamente al referendum. Ed anche per questo eviterò di partecipare ad un’iniziativa dove non si parlerà di nulla di concreto. Certo però mi aspetto che se arrivasse una risposta che nega la possibilità di tenere aperto il punto nascite del nostro ospedale per una scelta dello Stato, o peggio rimbalzerà l’onere di nuovo alla Regione dopo averla privata di risorse e competenze, questi starnazzanti buonisti professionisti dello sdegno almeno non abbiano più il coraggio di parlare di territorio”.

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