Cultura

Ichino, lectio magistralis su lavoro ed etica davanti a 250 studenti casalaschi

“Riflessioni su L’economia, il lavoro, l’etica” il titolo dell’incontro promosso da Fondazione Mazzolari, Associazioni Amici del Dialogo, Maestri del Lavoro, Hope in Progress e Comune di Casalmaggiore. Presenti tra gli altri il sindaco Bongiovanni, l’assessore Carena e vari rappresentanti delle associazioni organizzatrici tra cui Paolo Zani.

CASALMAGGIORE – Oltre 250 studenti provenienti dal Romani e dall’Istituto Santa Chiara hanno assistito venerdì mattina alla relazione di Pietro Ichino, noto politico e studioso del diritto del lavoro. Una assemblea non preannunciata, per il fatto che Ichino vive da anni sotto scorta per le minacce ricevute dalle nuove Brigate Rosse, e che si è tenuto dalle 10 a mezzogiorno nell’Aula Magna di Santa Chiara.

Pietro Ichino è un giurista, giornalista e politico ex Pci (deputato dal 1979 al 1983) poi Pd (senatore dal 2008 al 2013), docente di Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Milano. L’incontro con don Milani l’ha spinto verso lo studio del diritto e l’impegno sindacale, tanto che subito dopo la laurea in Giurisprudenza è stato dirigente sindacale della Fiom-Cigl. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 1970 (e degli avvocati dal 1975), è stato editorialista per il Corriere della Sera poi ha scritto per l’Unità. Nel 2006 il presidente Ciampi lo ha nominato commendatore. Ha partecipato alla fondazione del Pd, che ha abbandonato nel 2012 per candidarsi al Senato nella lista di Mario Monti, rientrandovi nel 2015.

Da anni come detto Ichino vive sotto scorta per le minacce esplicite ricevute dalle Brigate Rosse, anche in considerazione delle uccisioni di Massimo D’Antona e Marco Biagi che lavoravano alle stesse materie di diritto del lavoro e politica economica. “Riflessioni su L’economia, il lavoro, l’etica” il titolo dell’incontro promosso da Fondazione Primo Mazzolari, Associazioni Amici del Dialogo, Maestri del Lavoro, Hope in Progress e Comune di Casalmaggiore. Presenti tra gli altri il sindaco Filippo Bongiovanni, l’assessore Pamela Carena e vari rappresentanti delle associazioni organizzatrici tra cui Paolo Zani.

Per parlare di etica del lavoro, ha esordito Ichino, bisogna avere chiari alcuni concetti di fondo di economia e diritto del lavoro, ed ha fatto alcuni esempi. L’interessantissimo incontro si è diviso in tre momenti, al termine di ognuno dei quali Ichino ha lasciato la parola alla platea per formulare domande. Il primo momento ha trattato, sul piano macro, l’approccio etico alla globalizzazione, il secondo, sul piano micro, i doveri morali dell’imprenditore, il terzo i doveri morali del lavoratore.

Si è partiti dunque dallo schema sul reddito globale secondo il noto grafico dell’“elefante di Branko Milanovic” che mostra come nel ventennio tra il 1988 e il 2008 si sia verificata una grande crescita ma assai differenziata: i paesi più poveri sono rimasti in povertà, la crescita è stata elevatissima (fino all’80%) nei paesi emergenti, mentre a pagare dazio sono stati le classi medie dei paesi più evoluti, con l’eccezione dei milionari che hanno tratto enorme guadagno dalla globalizzazione.

«Questo – ha affermato il relatore – è il risultato della globalizzazione e del libero scambio: dove c’è libera circolazione delle merci passano merci, persone e idee e non le armi e gli eserciti, non si combatte quindi si cresce, traendo vantaggio dalla specializzazione produttiva. Negli anni seguenti della crisi il fenomeno si è poi fatto ancor più marcato. La globalizzazione è la cosa più di sinistra avvenuta negli ultimi 2000 anni, ma il fenomeno ha determinato un brusco stop alla crescita di una parte importante anche se minoritaria e più ricca del mondo».

Si è creato quindi un paradosso: il più grande governo comunista nel mondo, la Cina, oggi è il più strenuo difensore del libero commercio, mentre il più capitalista, gli Usa, è contro il libero commercio internazionale. Pietro Ichino ha poi analizzato i due diversi approcci della sinistra: quella che si schiera contro l’imprenditoria mondiale e la globalizzazione a prescindere e quella che giustifica la rendita imprenditoriale, anche se non quella del profitto. Una discrepanza che evidenzia l’approccio diverso della sinistra che ha portato poi, aggiungiamo noi, alla recente scissione nel Pd.

Ichino ha poi illustrato un esempio di rendita monopolistica, quello di Alitalia, dove il monopolio ha creato una rendita, e da qui l’accordo coi sindacati per una spartizione di fatto della rendita stessa coi lavoratori che ne hanno pure tratto benefici. Vediamo oggi come gli stipendi dei piloti Alitalia siano molto superiori ad esempio di quelli di Ryanair, che però ha soppiantato la nostra compagnia di bandiera. Un esempio dell’importanza della concorrenza.

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Riguardo alla scomparsa di lavori in futuro, è inutile contrastare i robot, perché il lavoro umano ha spazi infiniti, oggi spesso sottoutilizzati in tanti settori. Sull’etica dell’imprenditore, dal pubblico sono partite domande sul recente caso di caporalato agricolo in Puglia, e sull’abuso dei voucher, con controlli spesso carenti. Quando il lavoratore non ha alternative è costretto a subire imposizioni, e spesso concorre il difetto della lingua (per gli immigrati) e di cultura. L’abuso dei voucher è lo stesso di chi assume lavoratori part time e li fa lavorare a tempo pieno: non è da vietare il part time per questo, così come da contrastare sono gli abusi dei voucher, non l’istituto in sé: «attenzione a non buttare il bambino con l’acqua sporca. Certo nelle medio-grandi aziende il voucher andrebbe abolito, e credo accadrà», ha affermato Ichino.

Data l’ora, l’ultimo capitolo è stato analizzato in fretta, soffermandosi sul dovere della diligenza, che è quella del buon padre di famiglia, che deve avere il lavoratore nei confronti della persona cui il servizio è destinato, ma nel contempo è importante creare un ambiente di lavoro in cui si il lavoratore stia bene, tutelandone sicurezza e benessere.

V.R.

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