Cultura

La nostra civiltà contadina al cinema: presentato primo festival "Coltivacorti diretti"

Se Sarasini ha ricordato la vivacità culturale del paese, Cavalli e Vignoli hanno spiegato cosa si intende per cultura contadina: lavoro dei campi, passione, sudore, tradizioni e un mix di positività e negatività, di nostalgia e desiderio di innovazione.

COMMESSAGGIO – I corti cinematografici? Sono un po’ come i vecchi filòs della Bassa Padana, in cui si prendeva spunto da un fatto vero per arrivare a ingigantire storie, a metterci un po’ di inventiva e a regalare all’uditorio racconti che restavano poi nell’immaginario collettivo. Da qui, dalla metafora utilizzata da Valter Cavalli della compagnia Genitori Instabili di Casalmaggiore, ha preso le mosse l’idea di realizzare il primo concorso di corti e documentari che avessero come tema la civiltà contadina, tra storia, tradizione, antichi ricordi e riscoperta. “Coltivacorti diretti”, questo il nome dell’iniziativa, che si terrà a Commessaggio il 9 e 10 giugno prossimi.

E proprio a Commessaggio, presso la sala consiliare, alla presenza del padrone di casa, il sindaco Alessandro Sarasini, l’evento è stato illustrato. Oltre al primo cittadino e ai Genitori Instabili, rappresentati da Stefania Zoppi, Maurizio Stocchi e Valter Cavalli, che ha aperto il suo intervento con un commosso ricordo di Rosangela Schiroli, attrice della compagnia scomparsa pochi giorni fa a soli 49 anni, erano presenti anche Federico Agosta Del Forte e Arcadio Salvaterra dell’associazione culturale Il Torrazzo, che prende il nome dal Torrazzo Gonzaghesco di Commessaggio, affacciato sull’altrettanto suggestivo ponte di barche del Navarolo, senza scordare Mimma Vignoli, titolare dell’azienda Corte Pagliare Verdieri, sostenitrice convinta della filiera corta e dei prodotti bio, che da sempre apre la propria struttura anche ai bambini delle scuole e fiduciaria di Slow Food che sostiene l’evento.

Se Sarasini ha ricordato la vivacità culturale del paese, Cavalli e Vignoli hanno spiegato cosa si intende per cultura contadina: lavoro dei campi, passione, sudore, tradizioni e un mix di positività e negatività, di nostalgia e desiderio di innovazione. Perché i contadini, come è stato spiegato, sono una razza forse in via di estinzione, ma per questo da difendere. Anche il Consorzio Agrituristico Mantovano, è stato spiegato, sostiene il concorso, che prevede la partecipazione di alcune scuole del territorio – a Viadana un liceo sta già lavorando a un cortometraggio – e una divisione in due serate: il venerdì si parlerà di cortometraggi, della durata massima di 10 minuti, e di documentari, al massimo di 20 minuti, legati al comprensorio Oglio Po; il sabato invece di materiale di livello nazionale.

Con una giuria d’eccezione e premi in denaro, sia per i primi tre classifica, che per le scuole: a valutare i lavori, il regista Rai di Alveare Cinema Paolo Bianchini, Pietro De Gennaro di Rai Educational, Agostino Cenzato di Cinema Mignon, il produttore radiotelevisivo Alfredo Miti Maturani e il regista dei Genitori Instabili Guido Rubini. Per consegnare le opere c’è tempo fino al 10 maggio: la festa invece, come ricordato dall’associazione Il Torrazzo animerà il paese nel secondo weekend di giugno, con proiezioni proprio nelle sale multimediali ricavate all’interno della struttura cinquecentesca e, assieme, la Cena sotto le Stelle del 10 giugno, durante la tradizionale Festa dell’Uartis, che esalta prodotti del territorio. Proprio come questo Festival…

Giovanni Gardani 

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