"Oglio Po d'eccellenza:
la storia del mio ricovero
tra gli angeli di corsia"
Gent.mo Direttore,
Con queste due righe volevo sottoporre alla popolazione la necessità di avere un presidio ospedaliero pubblico come l’ospedale Oglio Po. Premesso che il 13 febbraio scorso mi sono sottoposto ad un intervento di artrodesi discale L2/S1 presso il Maggiore di Parma.
Il giorno 29 marzo mi alzo per prepararmi a sottopormi ad una tac di controllo la quale sarebbe servito a capire dove e come intervenire per rimediare al precedente intervento. La situazione non è delle migliori e sono costretto a contattare il 112 (numero unico per l’emergenza) che provvede ad inviarmi un mezzo da Casalmaggiore. I tre professionisti fanno del loro meglio per farmi raggiungere il Pronto Soccorso in tutta sicurezza e quasi libero dal dolore. Una volta giunto in Pronto Soccorso, provvedono a capire di cosa si tratti eseguendo da prima analisi con macchinari strumentali e successivamente vengo inviato in consulenza a Cremona, dove mi viene prescritto riposo in attesa della placca sostitutiva e risolutoria dell’intervento andato storto.
Dal Pronto Soccorso Oglio Po, dopo aver appurato quanto sopra e rendendosi conto dell’impossibilità di eseguire le indicazioni riportate in primis a causa del dolore e successivamente per la necessità di assistenza continua, optano per il ricovero ed è da qui che vorrei far iniziare i miei più sentiti ringraziamenti.
Troppo spesso sentiamo sentiamo solo parlare di malasanità, di senso dell’abbandono in struttura ma stavolta non è andata così. Tutto il personale del pronto soccorso è stato fantastico, preparato e paziente: l’unità di Medicina della sezione UCM è riuscita a darmi tranquillità, sconfiggere la timidezza ed il pudore con una professionalità tale necessaria ad un ragazzo di 33 anni che si ritrovare completamente immobile e nudo in attesa d’essere operato. Ringrazio gli/le infermieri/e e O.s.s. del reparto (per citarne alcuni: Marinella, Marina, Luca, Rossella, Giorgio), la Dr.ssa De Regibus ed il Dr. Pasin che non mi stanno “mollando” un istante e tutta la squadra che fa girare questa macchina chiamata Oglio Po. Dai fisioterapisti Clara e Giorgio che con i loro sorrisi e professionalità ci rimettono in piedi e, non ultime, le ragazze delle pulizie che ci fanno trovare comfort e pulizia in un ambiente solitamente triste di suo.
Mi sono sentito in dovere di scrivere queste righe perché stanotte, essendo ancora loro ospite in attesa della risoluzione del problema, negli occhi di quei ragazzi che hanno dovuto interrompere la routine del proprio lavoro per sostituire il mio pannolone ho letto lo stesso entusiasmo nel rispondere, nella mia stessa stanza, ad una chiamata per un dolore toracico. Tanto si doveva ai nostri angeli da corsia.